The Dimensions of the book 50 years of Editions, by Centro Di

By Daniela Quadrelli (University of Florence)

 

This year the famous Florentine publishing house Centro Di, specializing in art related texts, is celebrating 50 years of activity (1964-2014). Through two exhibits, the publishing house explains to the public its story and some of its most precious publications. One part of the exhibition is at the Spazio Mostre dell’Ente Cassa Di Risparmio di Firenze (from February 19 through April 23) and the other is at Museo Marino Marini (from March 1 to March 23).

Cassa di Risparmio di Firenze, after having acquired a part of the archive of Centro Di, presents catalogues of exhibits, books on artists, and art magazines from the 1960’s until today. These texts are displayed along side contemporary works of art to illustrate the birth and the development of the publishing house in relation to the artistic context.

The pathway is divided into three rooms, in the center of the rooms are cages made of wood and Plexiglas. Inside they contain catalogues of historical exhibitions like Vitalità del Negativo, Volterra 73, Territorio Magico; these catalogues are so beautiful they are considered works of flawless design. Detailed labels explain each of these objects.

Numerous information panels tell the story of the publishing house and the collaboration with the curators and art critics such as Achille Bonito Oliva, Carlo Ludovico Ragghianti, and Enrico Crispolti. Through the detailed labels that contain brief statements of the artists, the visitors can understand the meaning of the works of art that are displayed (paintings, collage, furniture, etc.). The sober setting is architecturally in line with the mood of the razionalista and minimalista art movements and are combined with the geometrical patterned pavement. These geometrical pavements in the first and second rooms are covered with black rubber, a curatorial intervention that evokes the modernist style of the publishing house.

A small section tells the recent history of the publishing house that wanted to distinguish itself by refusing to endorse the pointless exhibits of the 21st century. They wanted to focus on valuable exhibitions, restorations, and to safeguard activities that are only found within the Tuscan territory.

Entering the final room, posters of important Florentine exhibitions of the 1970’s are displayed on a wall. They illustrate innovative graphic designs and how Florentine art places such as, Palazzo Strozzi, Palazzo Pitti, and Palazzo Vecchio, held exhibitions about contemporary art that no longer occur.

In the modern building restored in 1982 by the architects Lorenzo Papi and Bruno Sacchi for the Museo Marino Marini, there is the other section of the exhibit. In the beautiful architecture in light colored wood and in white painted iron, we can notice through the huge glass wall the first room logo Centro Di; one C and one D superimposed in white on a background of black. Here there are three panels placed in the glass wall that explain the story of the publishing house and its bookstore, archive, and documentation center. In some cages, like in the other exhibition, some catalogues are displayed.

The pathway goes onto the second floor where there are more cages in the center of the rooms presenting the personal archives of the editor Alessandra Marchi, and the relationship that she made with national and international artists.

Unfortunately, there are no labels for the objects and there is no information on the historical documentation. Huge windows that exploit the natural light provide the majority of lighting in the exhibit. At the center of a pedestal used for Marino Marini’s sculpture there is the work Il Posto dei Giochi by Enzo Mari (1967).

It is a stimulating game for children that make the visitors understand the creative fever of the 1960’s. Among the catalogues, the one on the exhibition about Lucio Fontana stands out, and it is pocket formatted and with the page cut which reminds the visitors of the cuts that he made on his paintings.

Next to the cages there are the sculptures of Marino Marini that are part of the permanent collection of the museum. Such as, Danzatrice in colored plaster (1949) and the Cavaliere (1952-1953). These work as the background of the temporary exhibit, without stimulating confrontation.

Between the two exhibits there are differences, both from the point of view of the graphics and of the context. L’Ente Cassa di Risparmio, dedicated more space to the exhibition, and it has been able to appraise the displayed objects, by putting together the art catalogues with the artistic research and efficiently exploit the use of information panels and labels. Museo Marino Marini instead focused on the personal archive of the editor illustrating to the visitors and intimate aspects of the publishing house.

Access to the Spazio Mostre dell’Ente Cassa di Risparmio is free. Instead, entrance to Museo Marino Marini requires the purchase of a ticket that allows the visitor to see the temporary exhibit Le Statue Calde, in the crypt.

For more information, please visit the websites:

http://www.entecarifirenze.it/blog/centro-di-avanguardia-mondo/

http://www.museomarinomarini.it/section.php?page=esposizioni

 

A Misura di Libro: 50 anni di Edizioni Centro Di

Daniela Quadrelli (Università di Firenze)

Quest’anno la nota casa editrice fiorentina Centro Di, specializzata in edizioni d’arte, celebra 50 anni di attività (1964-2014) mostrando al pubblico la sua storia e le sue preziose pubblicazioni attraverso due mostre, una allestita presso lo Spazio Mostre dell’Ente Cassa Di Risparmio di Firenze (dal 19 febbraio al 23 aprile) e l’altra al Museo Marino Marini (dal 1 al 23 marzo). 

La Cassa di Risparmio di Firenze, dopo aver acquisito parte dell’archivio del Centro Di, presenta cataloghi di mostre, libri d’artista e riviste dagli anni 60 fino ad oggi, affiancate ad opere d’arte contemporanee per illustrare la nascita e lo sviluppo della casa editrice in rapporto al contesto artistico.

Il percorso si articola in tre sale al cui centro sono collocate una serie di teche in legno e plexiglas che contengono cataloghi di mostre storiche come Vitalità del Negativo, Volterra 73, Territorio Magico: veri e propri oggetti di design con un’impeccabile grafica, affiancati da esaurienti didascalie che ne riportano i contenuti.

Numerosi pannelli infornativi raccontano la storia della casa editrice e le collaborazioni con curatori e critici militanti come Achille Bonito Oliva, Carlo Ludovico Ragghianti ed Enrico Crispolti, mentre dettagliate didascalie con brevi dichiarazioni degli autori facilitano la comprensione delle opere d’arte presenti (dipinti, collage, elementi d’arredo, etc.). All’allestimento sobrio e architettonicamente in linea con il clima razionalista e minimalista di quegli anni, fa da cornice una pavimentazione geometrica con riquadri di marmo che nella prima e seconda sala è in parte ricoperta da un rivestimento in gomma nera, un intervento curatoriale che evoca lo stile modernista della casa editrice. Una piccola sezione racconta l’attività più recente della casa editrice che si è distinta nel rifiuto di aderire alle mostre-evento del XXI secolo per concentrarsi sul sostegno ad attività espositive di valore ed azioni di restauro e tutela circoscritte al territorio toscano.

Entrando nell’ultima sala, una lunga parete espone i manifesti realizzati in occasione di importanti mostre fiorentine degli anni Settanta che, oltre ad illustrare innovative soluzioni grafiche, mostrano come Firenze e i suoi luoghi d’arte (Palazzo Strozzi, Palazzo Pitti e Palazzo Vecchio) ospitassero in quei fervidi anni l’arte contemporanea, cosa che invece oggi non accade più.

Nella cornice del modernissimo edificio restaurato nel 1982 dagli architetti Lorenzo Papi e Bruno Sacchi per ospitare il Museo Marino Marini, si colloca l’altra mostra. Nella bellissima architettura in legno chiaro e ferro tinteggiato di bianco, notiamo sull’ampia vetrata di fondo della prima sala l’impeccabile logo del Centro Di: una C e una D contrapposte in bianco su fondo nero, lettere che diventano forme, tra note di essenzialità. Qui, tre pannelli inseriti nell’intelaiatura geometrica della vetrata, spiegano l’avventura della casa editrice e la sua libreria/archivio/centro di documentazione esponendo alcuni cataloghi storici in teche conformi nello stile e nell’eleganza a quelle viste presso l’Ente Cassa di Risparmio.

Il percorso prosegue al piano superiore dove alcune teche posizionate al centro della stanza presentano l’archivio personale dell’editore Alessandra Marchi ed illustrano, attraverso il materiale a stampa, gli stretti rapporti avuti con artisti nazionali e internazionali.

Purtroppo in tutte le vetrine mancano le didascalie e qualsiasi forma di informazione storico-documentaria. I documenti all’interno delle teche sono chiaramente visibili grazie alle numerose ed ampie finestre che consentono di sfruttare l’illuminazione naturale.

Al centro di un basso piedistallo circolare utilizzato in genere come supporto per Le danzatrici, sculture di Marini, si trova l’opera Il Posto dei Giochi (1967) di Enzo Mari.

Il fermento creativo degli anni Sessanta si nota anche in questo originale e stimolante gioco per bambini: un cartone pieghevole con forme e decorazioni diverse per far liberare la fantasia e creare il proprio spazio gioco. Tra i cataloghi spicca invece quello della mostra di Lucio Fontana in formato pocket e con pagine prive di parole ma segnate da una serie di piccoli tagli che ricordano i “buchi” praticati sulla tela dall’artista.

Accanto alle teche sono presenti alcune sculture di Marino Marini facenti parte della collezione permanente del museo, come una Danzatrice in gesso policromo (1949) e il Cavaliere (1952-1953). Tali inserti, più che stimolare un confronto, fungono da semplice cornice alla mostra temporanea.

Tra le due mostre vi è dunque una sostanziale differenza, sia dal punto di vista grafico che dei contenuti. L’Ente Cassa di Risparmio, oltre ad avere dedicato maggiore spazio all’esposizione, ha saputo valorizzare gli oggetti esposti, accostando ai cataloghi i risultati delle parallele ricerche artistiche sperimentali e sfruttando efficacemente l’uso di pannelli esplicativi e didascalie. Il Museo Marini si è invece focalizzato sull’archivio personale dell’editore rendendo visibile al pubblico un più “intimo” aspetto della casa editrice.

L’accesso allo spazio mostre dell’ente cassa di risparmio è gratuito mentre l’ingresso al museo Marini comporta il pagamento di un biglietto che consente anche la visita alla mostra temporanea in corso, Le Statue Calde, collocata nella cripta.

Per maggiori informazioni visitare i seguenti indirizzi: http://www.entecarifirenze.it/blog/centro-di-avanguardia-mondo/

http://www.museomarinomarini.it/section.php?page=esposizioni