The Medici Chapels: A Must See, but read before you go!

By Elizabeth Vogler (Lorenzo de Medici)

The Medici Chapels are hidden away in the Basilica of San Lorenzo, an inconspicuous church found in the center of the San Lorenzo Market, with a plain brown stone façade and nothing as to indicate the beauty held within. The visitor will definitely recognize the sharp contrast of the loud bustling bazaar outside and the silent tranquility upon entering the museum. Be sure to check the opening times online before you go because they have strange hours and tend to be closed on irregular days of the month. While the chapels are spectacularly beautiful and definitely worth the trip, they fail as a museum and they offer little to the visitor in terms of information regarding the history and cultural context.

The visitor enters through what seems to be a museum lobby, but which is actually a repurposed crypt. Relics housed in large glass cases can be found scattered all over the crypt in a haphazard fashion. The relics are minimally labeled and only in Italian. The tombs themselves have only the original stone engraved markers and one must be familiar with the history of the Medici in order to decipher exactly who the tombs belong to. There is also a small gift shop located here, which is a very interesting juxtaposition, considering the space is the final resting place of many important members of the Medici family.

From here, the visitor takes the staircase up to see the Chapel of the Princes; this chapel is absolutely breathtaking. The walls and floors are made entirely of marble and other precious stones with dark greens, blues, and reds, conveying a very somber tone. Rightfully so, as the sarcophagi of six Medici grand dukes are found here. If one looks up, the large dome is in itself a sight to see. There is an oculus, or circular skylight, in the center which lets in light and enables the visitor to see the colorful and illustrious frescoes on the walls of the dome. However, in this chapel, there is little to no explanation or history given about the construction of the dome, the Tuscan grand dukes for whom it was built, or its significance to the city.

Next, the visitor proceeds into the New Sacristy, a space designed by Michelangelo. Here are housed three magnificent tombs of four other Medici family members. The sculptures on top of these tombs were also designed by Michelangelo and present a metaphorical interpretation of passing from life to death. The pairs of statues atop two of these tombs are Day and Night as well as Dawn and Dusk. In this chapel, more labels are found, which are in both English and Italian, but which are again lacking in terms of relating the full story. Behind the altar, one can see what seems to be pencil or charcoal sketches on the walls, which have now been covered over with glass, so as to say “these are important and should be saved;” however, they are not mentioned at all in any of the labels in the museum.

Unfortunately, it seems as if this museum, while preserving the beauty of the chapels and presenting them to the public, has neglected to share the interesting history behind these amazing structures and the artifacts inside. This museum can offer a very pleasing, yet superficial experience to the visitor. For those visitors seeking a more informative and meaningful visit, be sure to read up on the history beforehand, or bring a guide book along, which might have some additional information.

  

Le Cappelle Medicee: da non perdere, ma leggete prima di andare!

di Elizabeth Vogler (Lorenzo de’ Medici)

Le Cappelle Medicee si trovano in posizione un po’ nascosta all’interno della Chiesa di San Lorenzo, edificio poco evidente al centro del Mercato di San Lorenzo, dalle pareti di pietra marrone e nient’altro ad indicare la bellezza che lì è contenuta. I visitatori si accorgeranno sicuramente del netto contrasto tra il forte brusio che c’era all’esterno e la silenziosa tranquillità da cui saranno assorbiti non appena entreranno nel museo; certo, prima di farlo, avranno dovuto controllare bene gli orari di apertura, perché tendono a chiudere la struttura in giorni irregolari durante il mese. Mentre le cappelle sono di una bellezza straordinaria e meritano decisamente la visita, esse come “museo” non offrono molto al visitatore in termini di informazioni riguardo la storia ed il contesto culturale.

L’ingresso avviene attraverso quello che sembra un atrio da museo, ma che in realtà è una cripta tutta riallestita con grosse teche di vetro sparse qua e là in maniera casuale e contenenti reliquie illustrate poco chiaramente da cartellini sin troppo minimali, per di più soltanto in italiano. Le tombe stesse hanno soltanto l’originale epigrafe incisa e bisogna essere informati sulla storia dei Medici per essere in grado di decifrare esattamente a chi esse appartengono. Qui si trova anche un piccolo bookshop, cosa che contrasta decisamente con l’identità dello spazio, considerando che è il luogo di riposo delle spoglie mortali di molti importanti membri della famiglia dei Medici.

Da qui il visitatore può prendere le scale per raggiungere la Cappella dei Principi, un ambiente assolutamente mozzafiato, con le pareti e i pavimenti fatti interamente di marmo o di pietre preziose con verdi scuri, blu e rossi che conferiscono un tono davvero malinconico: appropriato, visto che qui sono collocati i sei sarcofagi dei Granduchi. Alzando lo sguardo, la grande cupola si rivela in tutta la sua maestà, con un oculo centrale che permette alla luce di entrare e rende possibile al visitatore apprezzare i suoi affreschi illustri e pieni di colore. Nonostante ciò, in questa cappella manca ogni tipo di informazione riguardo la costruzione della cupola, i Granduchi toscani per i quali fu realizzata, il suo significato rispetto alla città.

Successivamente il visitatore procede verso la Sacrestia Nuova, ambiente progettato da Michelangelo, dove sono ospitate due magnifiche tombe di altri due membri della famiglia Medici. Le sculture poste sopra questi sarcofagi sono ancora opera di Michelangelo e rappresentano un’interpretazione metaforica del passaggio dalla vita alla morte, evidenziato nello specifico anche dall’identità delle due coppie di statue, rispettivamente il Giorno e la Notte e l’Aurora ed il Crepuscolo. In questa cappella si trovano più didascalie, sia in italiano che in inglese, ma ancora non abbastanza approfondite da renderne nota la storia o il contesto. Dietro l’altare si può vedere quello che sembra essere un insieme di schizzi a matita o carboncino sulle pareti che oggigiorno sono protette da un vetro come a dire “Questi sono importanti e devono essere salvati”; comunque, essi non sono affatto menzionati tra il materiale informativo del museo.

Sfortunatamente, sembra che questo museo, sebbene preservi la bellezza delle cappelle e le presenti al pubblico, non riesca a condividere con esso la storia interessante che sta dietro a tali strutture straordinarie e a manufatti così interessanti. Questo ambiente può offrire un’esperienza molto piacevole ma forse troppo superficiale ai visitatori: coloro che si aspettano, però, una visita più didattica ed edificante dovranno documentarsi in anticipo, o dovranno portare con sé una guida contenente informazioni aggiuntive.