Piero di Cosimo (1462-1522). Eccentric Florentine painter between Renaissance and Mannerism

Translation by Cole Fiala (Lorenzo de’ Medici)

The monographic exhibition retraces the entire oeuvre of Piero di Cosimo in a traditional manner. Strong didactics, in the form of supplementary information panels and labels under each work, allow for an educational experience while providing the visitor with an intimate knowledge the Florentine painter’s art. The exhibition follows the chronological evolution Piero di Cosimo’s paintings and contextualizes his activities within the historical context in which he worked, comparing it with his contemporaries.

The elaboration on Piero di Cosimo’s stylistic evolution begins in the first part of the exhibition, which represents the artist’s training with Cosimo Rosselli. Very early on, Piero became independent of his teacher’s dry style, instead favoring a more elegant visual language.

The exhibition allows the visitor to compare, room after room, secular subjects and religious scenes alike. For the palace of the merchant and patron Piero Pugliese, Piero di Cosimo executed a series of paintings profane in theme – mythological hunting scenes. These works highlight an artistic freedom toward the representation of nature with a strong attention to detail. This element becomes evident due to the comparison against Flemish painters. One room of the exhibition is devoted to this subject in particular; with ideas borrowed from artists such as Hans Memling resurfacing as portraits and still-lives of bizarre invention.

Solemn and serious paintings of religious themes characterize Piero’s style during the 1490s in relation to the death of Lorenzo the Magnificent and the rise of Savonarola. The subsequent room dedicated to altar pieces reveals how the transition affected the artist’s use of color. The next key element in the artist’s life is the arrival of Leonardo da Piero to Florence. His style would influence Piero di Cosimo’s greatly, particularly in regard to his representation of the poetics of affection.

An significant part of the exhibition is dedicated to multimedia. A video relates a map of Florence from the late 1400s with the works on display in various churches and buildings. The paintings are then displayed in their original context, thus allowing the viewer to achieve a better sense of the works and a better understanding of context in which Piero di Cosimo lived.

 

Piero di Cosimo (1462-1522). Pittore “fiorentino” eccentrico fra Rinascimento e Maniera. Galleria degli Uffizi.

By Carolina Caverni (Università di Firenze)

La mostra monografica ripercorre con un allestimento molto tradizionale l’intera attività del pittore Piero di Cosimo. L’efficace comunicazione, affidata ai testi nei pannelli esplicativi e alle etichette poste sotto ogni opera, permette un’esperienza molto educativa al termine della quale il visitatore può dire di aver conosciuto da vicino l’arte del pittore fiorentino.

L’allestimento segue cronologicamente l’evolversi della pittura di Piero e contestualizza la sua attività con il periodo storico nel quale il pittore opera, confrontandolo con gli artisti contemporanei.

I punti focali dell’evoluzione del suo stile sono messi in evidenza a partire dalla prima parte della mostra, in cui è rappresentato il periodo della formazione presso Cosimo Rosselli. Piero si emancipò molto presto dallo stile asciutto del maestro per approdare ad un linguaggio più elegante.

L’esposizione, in particolare, permette al visitatore di confrontare, sala dopo sala, i dipinti con soggetti profani e quelli con scene religiose. Per il palazzo del mercante e mecenate Piero Pugliese, Piero eseguì negli anni ’80 una serie di pitture a tema profano – mitico con scene di caccia. In queste opere viene messa in evidenza soprattutto la fantasia libera per la rappresentazione della natura e l’attenzione posta ai particolari. Questo ultimo elemento viene approfondito dal pittore fiorentino grazie al confronto con i pittori fiamminghi. Una sala della mostra è dedicata a questo tema in particolare; gli spunti presi in prestito da artisti come Hans Memling diventano nei ritratti e nelle nature morte invenzioni bizzarre.

Di altro tono sono i dipinti a tema religioso, soprattutto a partire dagli anni ’90, quando il governo della città, dopo la morte di Lorenzo il Magnifico, cade nelle mani di Savonarola, il clima di austerità imposto dal frate influenza lo stile di Piero che si fa solenne e grave. La sala dedicata alle pale d’altare mostra come cambia anche la gamma dei colori.

Un altro elemento fondamentale nell’attività dell’artista è l’arrivo a Firenze di Leonardo da cui lo stile di Piero sarà influenzato soprattutto nella rappresentazione della poetica degli affetti.

Infine, una parte interessante della mostra è dedicata all’area multimediale; a metà percorso un video, con la mappa della città di Firenze risalente alla fine del ‘400, si focalizza sulle chiese e gli edifici in cui si trovavano le opere in mostra. I dipinti sono quindi visualizzati nei loro contesti originari, questo permette di capire meglio il senso delle opere ed avere un idea più precisa della conformazione della città all’epoca in cui visse Piero di Cosimo.