Gallery of Modern Art

By Chiara Lupo (University of Florence)

The Gallery of Modern Art in Florence is located within the monumental building of the Pitti Palace. Here, one finds an interesting collection that houses artworks from the Neoclassical and Romantic periods, as well as paintings and sculptures from the second half of the 19th century to the beginning of the 20th century. Though the collection consists of many works by important artists, it is unfortunately under-frequented. This article seeks to identify the elements causing this phenomenon and to bring to light the display techniques.

Getting to the Gallery is not difficult – one simply enters the palace, continues to the right, and climbs the stairs to the top floor: it is impossible to miss, as the path is clearly indicated by signs. The steps may seem unending but, arriving at the top, one is pleasantly surprised and perhaps somewhat puzzled. In fact, in contrast with other Florentine museums and the rest of the Pitti Palace, the Gallery enjoys a certain peace and tranquility that an art historian would surely like to find in all museums. However, it is disheartening to see this abundant and relevant collection left lifeless by lack of guests. There are few visitors, likely due to sparse advertising or to the gallery being on the uppermost floor of a large complex boasting several other important artworks that, more often than not, win out. The Pitti Palace itself is situated in an area outside the main touristic center of the Piazza della Signoria, the Uffizi Gallery, and the Accademia Gallery.

As soon as one enters the first room, it is possible to perceive the intimate atmosphere, in which one can observe and study the works however one pleases. Names such as Giuseppe Bezzuoli and Francesco Hayez, as well as Giovanni Fattori, Silvestro Lega and many other Macchiaioli artists, hold a relevant position within the collection, which has grown significantly over the years, thanks to large donations, such as those by Elisabeth Chaplin and Diego Martelli, to whom some rooms are dedicated. The organization of the museum’s path is, in fact, both thematic and chronological. Each room contains brief, non-obtrusive explanative panels, in both Italian and English, with information that can be enriched by audio guides offered by the museum.

An engrossing and leisurely visit, perhaps enhanced by the silent rooms and lack of crowds, it also allows one to notice the shortcomings—things better left undetected. The collection is divided into thirty rooms, but these are not always accessible. The labels accompany each work, but are rarely legible, as they are placed too high and do not always give the date. Furthermore, there is no reading room, and the bookshop, located on the same floor, offers few texts, some of which are in very poor condition. In some rooms, one may be struck by the strange mode of displaying the paintings (perhaps placed thus for conservation reasons), which are inside plexiglass cases and lying horizontally as if they were manuscripts. With this, they lose the vertical view that allows the visitor to see the works as the artists would have intended. A possible solution would be to keep them inside these cases, but place them at an angle, providing a better view.

Despite these limitations, which should still be kept in mind, the museum’s path allows the visitors, especially those who lack an art historical background, to understand the big picture of figurative art in these periods.

 

Gallery of Modern Art at the Pitti Palace

Piazza Pitti 1, Florence

For more information, visit: http://www.uffizi.firenze.it/musei/?m=artemoderna

On the Polo Museale Fiorentino website, it is possible to take a virtual tour and research, by author or title, the works of the collection.

 

 

Galleria d’arte moderna

 di Chiara Lupo (Università di Firenze)

La Galleria d’arte moderna di Firenze si trova all’interno dell’edificio monumentale di Palazzo Pitti. Si tratta di un’interessante collezione che ospita opere d’arte del periodo neoclassico, romantico e, attraverso pitture ma anche sculture, dal secondo Ottocento arriva fino ai primi anni del Novecento. La collezione raccoglie opere di artisti importanti, ma purtroppo non è molto frequentata. Il presente articolo intende individuare gli elementi che portano a questo fenomeno e mettere in luce le caratteristiche espositive.

Raggiungere la Galleria non è difficile, è sufficiente entrare all’interno del palazzo, proseguire a destra e percorrere le scale fino all’ultimo piano: sbagliare è impossibile perché il percorso è accompagnato da attente indicazioni. I numerosi gradini sono quasi interminabili ma, arrivati in cima, ci attende una gradevole sorpresa che lascia anche un po’ perplessi. Infatti, a differenza degli altri musei fiorentini e di alcuni appartamenti dello stesso Palazzo Pitti, la Galleria gode di una certa tranquillità e pace che a uno storico dell’arte farebbe piacere incontrare in tutti i musei, ma che scoraggia difronte a una collezione così abbondante e rilevante, che non è animata da tanti fruitori. I visitatori sono pochissimi, ciò probabilmente è dovuto o alla poca pubblicità, o al fatto che si trova all’ultimo piano di un complesso molto grande che vanta la presenza di altrettante opere importanti che spesso e volentieri prevaricano su questa raccolta. Palazzo Pitti stesso, inoltre, è ubicato in una zona distante rispetto al centro turistico che gravita intorno a Piazza della Signoria, gli Uffizi e la Galleria dell’Accademia.

Non appena entrati nella prima sala si percepisce subito un’atmosfera intima grazie alla quale è possibile osservare e studiare le opere come meglio si crede. Nomi altisonanti come Giuseppe Bezzuoli, Francesco Hayez e ancora Giovanni Fattori, Silvestro Lega e molti altri esponenti della pittura macchiaiola, occupano un posto di rilievo all’interno della collezione che è riuscita a crescere nel corso degli anni anche grazie a ingenti donazioni, come per esempio quella di Elisabeth Chaplin e Diego Martelli, alle quali vengono dedicate intere sale. Il criterio di ordinamento del percorso è, infatti, sia tematico che cronologico. All’interno di ogni ambiente sono presenti pannelli esplicativi sintetici, tradotti anche in inglese, e non molto ingombranti, le cui informazioni possono essere ulteriormente arricchite dalla presenza di audio-guide che il museo mette a disposizione.

Una visita attenta e poco frettolosa, magari favorita dall’ambiente silenzioso e poco affollato, però, permette anche di notare alcune mancanze che sarebbe meglio non incontrare.

La collezione è suddivisa in trenta sale, ma non tutte sono sempre accessibili. Le didascalie accompagnano tutte le opere, ma raramente è possibile leggerle in maniera ottimale perché sono collocate troppo in alto, per non parlare delle relative date che molte volte sono inesistenti. Inoltre non è presente una sala di approfondimento o di lettura e il bookshop,  che si trova allo stesso piano, offre pochi testi, alcuni dei quali tenuti in pessime condizioni. In alcune sale, infine, colpisce lo strano modo di esporre le opere (probabilmente poste così per motivi conservativi) che le vede all’interno di alcune teche in plexiglass e poste orizzontalmente, come se si trattasse di  manoscritti, facendo perdere così la visione verticale che ancora di più può avvicinare lo sguardo del visitatore a quello del pittore. Al tal proposito, sarebbe più congeniale pensare di esibirle ugualmente all’interno di teche, ma disposte obliquamente, permettendo così una migliore visuale.

Nonostante i limiti elencati, di cui comunque si dovrebbe tener presente per una migliore valorizzazione, il percorso permette, anche a un visitatore povero di conoscenze storico-artistiche, di dare una sufficiente panoramica dell’arte figurativa dei periodi sopracitati.

 

Galleria di arte moderna di Palazzo Pitti

Piazza Pitti 1, 50125 Firenze.

Per maggiori informazioni: http://www.uffizi.firenze.it/musei/?m=artemoderna

Dal sito del polo museale fiorentino è possibile effettuare una visita virtuale dalla quale si possono ricercare, per autore o titolo, le opere della collezione.