Amid Medici Splendor: Pope Leo X and Florence

By Giulia Bagni (University of Florence)

Until October 6, in the Medici Chapel museum, there will be a temporary exhibit about Pope Leo X, the first pope from the Medici family. The son of Lorenzo the Magnificent, he rose to become the bishop of Rome in 1513, exactly five hundred years ago. The exhibition takes place in the crypt of the museum, extending into the Chapel of the Princes and the New Sacristy of Michelangelo before finishing back in the crypt. The path through the show, however, presents some difficulties, as it is not immediately clear how one should move throughout the space.

The exhibit starts in a sort of enclosure in the center of the crypt, where one is introduced to the figure of the future pope, Giovanni de’ Medici, beginning with his Humanistic education. This instruction was gained through his relationship with intellectuals such as Agnolo Poliziano, to whom the curators pay too little attention, as is seen in the whole show, leaving it to the visitors’ imagination to understand what this education consisted of. Once outside this section, which tells also of Giovanni’s election to cardinal at only fourteen years old, the exhibition continues in two niches along the outer walls of the crypt. Here, the event of the expulsion of the Medici from Florence in 1494 is illustrated. One may not understand why there is a video projection in this area showing the virtual reconstruction of the decorative ephemera that accompanied Pope Leo X’s triumphal entrance into Florence in 1515. Furthermore, this same video – but this time with audio – may be seen again in a later section that focuses on this topic.

At this point, the display continues to the upper floor, in the Chapel of the Princes, but if a group of rowdy students abandoned by their teacher covers up the signage, which happened to me, one may accidentally circle the entire crypt, missing the stairs, and notice a strange jump in time. Perhaps, in addition to the indications on the walls, it would be better to also use a red velvet rope to block people from following the circular path of the crypt and, instead, direct them to ascend the steps up to the chapel. In this area, where again we are faced with a circular space, the visitor is supposed to proceed in a counter-clockwise direction but, without any sort of guidance, one could take any course he or she prefers. Here, the intent was to highlight the role of Leo X as pontificate, both in Rome and in Florence. Yet again, the topic in question is addressed too quickly and the few exhibited works, let alone their relevance, do not help the visitor to create a correct vision of the political, historical, and artistic climates of the time. Already mentioned, the most interesting thing is the virtual reconstruction of the temporary structures made during the triumphal entrance of Leo X into Florence.

Exiting the Chapel of the Princes, one continues into the New Sacristy of Michelangelo, where the phases leading up to the creation of the sacristy, commissioned by Leo X, are displayed in a small adjacent room. From here, one returns finally to the crypt, where it is instead intended to illustrate each of the stages of the (unfinished) project of creating the facade of the church of San Lorenzo, also commissioned by the pope to Michelangelo. The narration of this episode is told by a helpful video with sound where, in addition to illustrating the development of the commission and the creation, the façade is virtually reconstructed, giving the visitor an understanding of the monumentality that Michelangelo’s project would have signified for the church and for the surrounding square.

Really, in this last part of the exhibit, another critical point makes it clear the degree to which the Medici Chapels are probably not the best place to organize a show that attempts to present to the greater public such an important personality of the Medici family. In fact, the last section is displayed in the bookshop space.

In conclusion, despite the surely interesting idea of investigating such an important character perhaps somewhat unknown to many, the exhibition does not fully succeed in its intention as, given such a poorly suited museum space, it ends up creating a superficial and vague approach to the figure of Leo X.

All of the texts are translated also into English, while the videos have subtitles.

For more information, visit the website: http://unannoadarte.it/leonex/eng/index.html

 

Nello splendore mediceo. Papa Leone X a Firenze

di Giulia Bagni (Università di Firenze)

Fino al 6 ottobre, all’interno del museo delle Cappelle Medicee, è in corso una mostra temporanea dedicata alla figura di Leone X, primo papa della famiglia Medici, nonché figlio di Lorenzo il Magnifico, il quale salì al soglio di Pietro nel 1513, esattamente cinquecento anni fa.

L’esposizione si sviluppa all’interno della cripta del museo, per poi proseguire nella Cappella dei Principi, nella Sagrestia Nuova di Michelangelo e terminare nuovamente nella cripta. Il percorso, però, presenta molta criticità poiché non è immediatamente percepibile come ci si debba muovere all’interno dello spazio.

La mostra comincia in un “recinto” al centro della cripta dove viene presentata la figura di Giovanni de’ Medici, futuro papa, a partire dalla sua formazione umanistica; formazione ricevuta tramite la frequentazione di intellettuali quali Agnolo Poliziano a cui i curatori, come si riscontra in tutta la mostra, hanno accennato in modo troppo frettoloso, lasciando all’immaginazione del visitatore capire in cosa consistesse questa educazione.

Una volta fuori da questa sezione, in cui si dà conto anche dell’elezione di Giovanni a cardinale avvenuta a soli quattordici anni, l’esposizione continua in due nicchie dei muri perimetrali della cripta, dove si illustra l’evento della cacciata dei Medici da Firenze nel 1494; non si capisce perché in questa area venga proiettato il video con la ricostruzione virtuale degli apparati decorativi che accompagnarono l’ingresso trionfale di Leone X nel 1515 a Firenze. Fra l’altro lo stesso video, questa volta corredato di audio, può essere visto anche in una sezione successiva in cui si parla proprio di tale episodio.

A questo punto il percorso prosegue al piano superiore, nella Cappella dei Principi, ma se una scolaresca vociante e abbandonata a se stessa vi coprirà la segnaletica, come è successo a me, sarete portati a completare il giro della cripta, salvo poi accorgervi dell’avvenuto salto temporale; forse oltre alle indicazioni sarebbe stato opportuno mettere anche un cordone che impedisse alle persone di seguire il percorso circolare della cripta, e le costringesse a salire le scale per accedere alla cappella. In quest’ultima, dove ancora una volta ci troviamo di fronte a un ambiente circolare, il visitatore dovrebbe compiere il giro della visita in senso antiorario ma, non essendoci nessuna guida, ognuno segue l’andamento che preferisce. Qui l’intento era quello di evidenziare il ruolo svolto da Leone X in qualità di pontefice, sia Roma che a Firenze. Ancora una volta però la questione è trattata in modo troppo sbrigativo e le poche opere esposte, nonostante la loro rilevanza, non aiutano il visitatore a elaborare una visione corretta del clima politico, storico e artistico del tempo. Come si è detto, la cosa più interessante è la ricostruzione virtuale degli apparati effimeri per l’ingresso trionfale di Leone X a Firenze.

Usciti dalla Cappella dei Principi, si prosegue nella Sacrestia Nuova di Michelangelo, dove in una piccola stanza a essa contigua sono mostrati i passaggi che portarono alla realizzazione della sacrestia stessa, voluta da Leone X. Da qui si torna infine alla cripta, dove invece si intende illustrare in tutte le sue fasi il progetto, mai portato a termine, per la realizzazione della facciata della chiesa di San Lorenzo, altra commissione leonina affidata a Michelangelo. La narrazione della vicenda è affidata a un efficace video corredato di audio dove, oltre a illustrare i vari passaggi della commissione e del cantiere, la facciata è ricostruita virtualmente, dando al visitatore la consapevolezza della monumentalità che il progetto michelangiolesco avrebbe significato per la chiesa e la piazza circostante.

Proprio in questa ultima parte della mostra si evidenzia un altro punto critico, che forse fornisce la misura per capire come le Cappelle Medicee non siano probabilmente l’ambiente più adatto in cui organizzare una mostra che ha come mira quella di presentare al grande pubblico una personalità così importante della famiglia Medici: l’ultima sezione è infatti allestita nello spazio del bookshop.

In conclusione, nonostante l’idea sicuramente interessante di indagare un personaggio forse sconosciuto ai più, la mostra non riesce pienamente nel suo intento poiché, complice lo spazio poco adatto del museo, dà luogo a un approccio poco approfondito e sommario rispetto alla personalità di Leone X.

Tutti i testi sono tradotti anche in lingua inglese, mentre i video sono corredati di sottotitoli.

Per ulteriori informazioni visitate il sito http://unannoadarte.it/leonex/presentazione.html