Orbatello from Asylum to Library – Hospitality, Culture, Art

By Alessandra Sernissi (University of Florence)

I would like to dedicate this article to the exhibit Orbatello da Asylum a Biblioteca. Accoglienza, Cultura, Arte.This exhibition took place within the walls of the church of Santa Maria Annunziata in Orbatello, now deconsecrated and home to the library of art history of the University of Florence, which has become a major focal point for young scholars of the subject. The work of some of teachers of the Department of Art History and Entertainment, especially Miklos Boskovits to whose memory the show is dedicated, and of scholars and library staff, has allowed a precise historical reconstruction of the complex which now houses the academia.

The Orbatello was founded in the 70’s by 300 illustrious members of the Florentine oligarchy as an asylum for destitute women, the elderly, widows and young people without a dowry. This place was an example of social assistance of the secular kind and above all a citadel where socially downcast women could find protection. The aim of this exhibit is to review and give value to the rich history of this Florentine hospice.

Although the show has already ended, signs for the exhibit are still evident. Thanks to the studies of experts and the guidance of Prof. Boskovits, fund-raising was begun which brought about the rebirth of this place, which, until recently, was quite abandoned especially in the outdoor areas and was little exploited despite its enormous potential.

The show consisted mainly of panels explaining the history and development over time of this environment as well as the life of the hospital. Bibliographic research allowed for reconstruction of the urban organization of Florence in the area around Via della Pergola. The core of the show was the church, now a library. Inside they found giant posters of tables and frescoes which once adorned this place, and which today are conserved in the museum of the Spedale degli Innocenti in Piazza SS. Annunziata. In addition, a fresco lunette featuring the Annunciation of Sebastian Mainardi and a Madonna with Child in stucco, still visible on site because they are situated on the front of the complex, were studied and catalogued.

The particularities of this exhibit are varied. First it is worth noting that, thanks to the organization of the event, the complex of the Orbatello has finally been subjected to the large restoration work which it desperately needed, which today has turned it into a great and renewed place of gathering and study for young Florentine students. Secondly, I would like to emphasize how the organizers have managed to set up an interesting exhibit, even without many of the original works. They actually used copies of works of art which allowed them to recreate the original pictorial decoration of the interior of the church of Santa Maria Annunziata in Orbatello. To conclude, I would like to point out the presence inside show of a virtual reconstruction, still visible, of the environment of the complex which will be further upgraded by the end of 2014, when the place will finally return to its former glory.

 

Orbatello da Asylum a biblioteca – Accoglienza, Cultura, Arte

By Alessandra Sernissi (Università di Firenze)

Voglio dedicare questo articolo alla mostra Orbatello da Asylum a biblioteca. Accoglienza, cultura, arte. Questa rassegna si è svolta tra le mura della chiesa di Santa Maria Annunziata in Orbatello, oggi sconsacrata, e sede della biblioteca di storia dell’ arte dell’ Università degli studi di Firenze, che è diventata un grande punto di riferimento per i giovani studiosi della materia. Il lavoro di alcuni docenti del Dipartimento di Storia delle Arti e dello spettacolo, in modo particolare Miklos Boskovits, alla cui memoria è dedicata l’esposizione, e di studiosi e collaboratori della biblioteca, ha permesso una precisa ricostruzione storica del complesso che oggi ospita gli ambienti universitari.

L’Orbatello fu fondato negli anni ’70 del ‘300 da un’ illustre membro dell’ oligarchia fiorentina come asylum per donne indigenti, anziane, vedove e giovani prive di dote. Questo luogo fu esempio di assistenza sociale di tipo laico e soprattutto una cittadella dove le donne socialmente più deboli trovavano protezione. L’intento della mostra è quello di rileggere e dare valore alla ricchissima storia di questo ospizio fiorentino.

Nonostante la rassegna sia già terminata, si notano negli ambienti i segni dell’allestimento. Grazie agli studi degli esperti e alla guida del Prof. Boskovits, si sono create le premesse per il reperimento di fondi che ha portato alla rinascita di questo luogo, che fino a poco tempo fa, risultava abbastanza dismesso, soprattutto negli spazi esterni, e poco sfruttato nonostante il suo enorme potenziale.

La mostra era costituita principalmente da pannelli che spiegavano la storia e lo sviluppo nel tempo di questi ambienti e la vita nell’ospedale. Le ricerche bibliografiche hanno permesso inoltre di ricostruire l’ assetto urbano di Firenze per quanto riguarda la zona circostante Via della Pergola. Il fulcro dell’esposizione era proprio la chiesa, oggi biblioteca. Al suo interno avevano trovato posto gigantografie di tavole e affreschi che un tempo ornavano questo luogo e che oggi sono conservati presso il museo dello Spedale degli Innocenti di Piazza SS. Annunziata. Inoltre sono state studiate e catalogate una Lunetta ad Affresco raffigurante un’ Annunciazione di Sebastiano Mainardi e una Madonna con Bambino in stucco, tutt’ora visibili in loco perché situate sulla facciata del complesso.

Le particolarità di questa mostra sono svariate. In primis è da segnalare il fatto che, grazie all’organizzazione della rassegna, il complesso dell’ Orbatello ha finalmente subito gli imponenti lavori di restauro di cui aveva veramente bisogno; che oggi lo rendono un grande e rinnovato luogo di aggregazione e di studio per i giovani fiorentini. In seconda istanza vorrei sottolineare come gli organizzatori siano riusciti ad allestire una mostra interessante anche senza molte delle opere originali. Si sono serviti infatti di copie di opere d’arte riuscendo così a ricreare la decorazione pittorica originale dell’ interno della chiesa di Santa Maria Annunziata in Orbatello. Per concludere vorrei segnalare la presenza all’ interno della mostra di una ricostruzione virtuale, tutt’ora visibile, degli ambienti del complesso che verranno ulteriormente ristrutturati entro la fine del 2014, quando finalmente questo luogo tornerà al suo antico splendore.