Museo di Palazzo Davanzati

By Cole Fiala and Rosanna Sumera (Lorenzo de’ Medici)

 

Palazzo Davanzati may not be the oldest structure on via Porta Rossa, but the building nevertheless imparts a sense of significant historic character notable for its illustration of the evolution of display culture. Built for the Davizzi family in the 14th century, Palazzo Davanzati served as a private home until 1910 when Elia Volpi opened the building as a private museum. Palazzo Davanzati regrettably does not display special exhibitions, however, it serves as a host to unique architectural and decorative features that particularly exemplify the beginning of display culture.

Upon entering the palazzo, visitors are welcomed not only by the ticket desk and gift shop, but by display cases with historic guest books that call to mind famous patrons of the 20th century. At that time collectors and travelers would visit the home to get inspiration for the decoration of their homes. Simple furniture from the 15thto 17th centuries complements elaborately decorated walls. These frescoes are original to the palazzo and represent fabric, which typically covered the walls during the colder seasons. As the summer months emerged, the tenants took down the fabric to expose the walls.

The content of the wall painting can be broken down into three parts: a large geometric pattern covering the bottom half of the wall, another smaller geometric frieze, and finally, at the top, either a pastoral scene, family crests, or depictions of architectural styles, depending on the room. Perhaps the most famous room in the palazzo is a bedroom with a love story depicted in the top most register. Spanning the entire circumference of the room, the frieze uses rounded Renaissance arches to divide the various scenes. Simple Medieval and Renaissance furniture contrasts the highly decorative wall frescoes. With this feature, the mixing of eras helps to instill the idea of transition which attracted many visitors.

Like many other houses turned museums in Florence, there is a lack of labels to accompany the objects in the collection. Doing so, however, emphasizes that these were once homes and the objects which we consider art or artifacts were items used for everyday life. One must understand the attempt of the curator to maintain the overall look of the house as it was in its original state, without overwhelming the home with labels.

Unlike the majority of house museums around Florence, Palazzo Davanzati offers a glimpse of Medieval decor as it transitioned to Renaissance splendor. With this, individuals began to flaunt their collections to the visitors they received. As a museum, the Palazzo Davanzati continues this boastful trend through its seemingly fixed place in the past. The singular function of the museum, to evoke the transition from Medieval to Renaissance eras, cripples the institution by narrowing the curated content. Through the reliance on one narrative, Palazzo Davanzati does not reach its full potential. The museum has a valuable story to tell, and while its role as a home remains true, innovations in design and operation may better serve the contemporary public.

 

Museo di Palazzo Davanzati

Di Cole Fiala e Rosanna Sumera (Lorenzo de’ Medici)

Palazzo Davanzati non sarà forse il palazzo più antico di via Porta Rossa tuttavia l’edificio mostra una notevole percezione storica grazie alle proprie illustrazioni del progresso culturale. Costruito per la famiglia Davizzi nel 14 ° secolo, Palazzo Davanzati fu utilizzato come una casa privata fino al 1910, quando Elia Volpi aprì l’edificio come museo privato.

Palazzo Davanzati purtroppo non espone collezioni particolari, tuttavia, propone una serie di elementi architettonici e decorativi unici che esemplificano particolarmente l’inizio della cultura esposta. Entrando nel palazzo i visitatori sono accolti non solo dalla biglietteria e dal bookshop ma anche da vetrine con libri storici degli ospiti che richiamano alla mente famosi patroni del 20 ° secolo. A quel tempo i collezionisti e viaggiatori avrebbero visitato il palazzo per trarre ispirazione per la decorazione delle loro case. Un semplice arredamento del 15°- 17 ° secolo integra pareti riccamente decorate. Questi affreschi sono originali del palazzo e rappresentano le stoffe che di solito coprivano le pareti durante le stagioni più fredde. Appena giungevano i mesi estivi gli inquilini buttavano giù il tessuto per esporre i muri.

Il contenuto dei dipinti può essere suddiviso in tre parti: un grande disegno geometrico che copre la metà inferiore della parete, un altro fregio geometrico più piccolo, e, infine, nella parte superiore, o una scena pastorale, o degli stemmi di famiglia, o rappresentazioni di stili architettonici, a seconda della stanza. Forse la stanza più famosa del palazzo è una camera da letto con  raffigurata una storia d’amore nel registro più alto. L’intera circonferenza del locale è decorata da archi rinascimentali decorati da fregi arrotondati che dividono le varie scene. Semplici mobili medievali e rinascimentali contrastano con gli affreschi molto decorativi. Questa caratteristica, la mescolanza di epoche, contribuisce a dare un idea di transizione che ha attirato molti visitatori. Come molte altre case trasformate in musei a Firenze, mancano le etichette che dovrebbero accompagnare gli oggetti della collezione.

In questo modo, tuttavia, si sottolinea che una volta queste erano delle abitazioni e gli oggetti, che noi consideriamo arte o manufatti, sono stati elementi utilizzati per la vita di tutti i giorni.

È neccessario comprendere la volontà del curatore di mantenere l’aspetto complessivo dell’abitazione come era nel suo stato originale senza sovraccaricarla con delle etichette.

A differenza della maggior parte delle case – musei nei dintorni di Firenze, Palazzo Davanzati offre uno scorcio della decorazione medievale in transizione verso lo splendore rinascimentale.

Grazie a questi elementi i proprietari cominciarono a ostentare le loro collezioni presso i visitatori che ricevevano.

Come museo,  Palazzo Davanzati continua questa tendenza vanagloriosa restando apparentemente fisso nel passato.

La singolare funzione del museo, che evoca il passaggio dal Medioevo al Rinascimento, paralizza l’istituzione restringendo il contenuto curatoriale. Ricorrendo ad una sola narrazione, Palazzo Davanzati non raggiunge il suo pieno potenziale. Il museo ha una storia preziosa da raccontare e mentre il suo ruolo di abitazione rimane chiaro, potrebbero essere utili, per un pubblico contemporaneo, delle innovazioni per quanto riguarda design e funzionalità del museo.