Marilyn in Ferragamo

By Kathleen Adam (Lorenzo de’ Medici)

The Salvatore Ferragamo Museum in Florence recently opened the exhibition Marilyn, curated by Stefania Ricci and Sergio Risaliti, which artfully tracks the rise of the famous icon, Marilyn Monroe, into stardom. Ricci and Risaliti have collected a very impressive array of artifacts in this exhibition. The curators use photographs ranging from Marilyn’s childhood to the height of her stardom until shortly before her death. These photographs are often of Monroe off-screen and appear interspersed with correspondence, news articles, videos, sculptures and, of course, shoes and clothing. As a result, Ricci and Risaliti successfully convey a side of Marilyn that not everyone may have known about.

Throughout the exhibition, quotes from Marilyn’s personal poetry, correspondence and journals highlight the intellectual and driven nature of this woman, who so often was seen as a blonde bimbo. Another interesting element of this show is how the curators chose to convey Monroe as an inspirational muse. For example, in the first room, a contemporarily-made rotating bomb coated in mirrors (like a disco ball) was installed with news clippings declaring Monroe a bombshell beauty. In the next room, a hologram fades back and forth between Sandro Botticelli’s Birth of Venus to a photograph of Marilyn on the beach in the same position. A copy of the Medici Venus and a small Venus bronze are also nearby. Other similar connections use ancient, Renaissance and contemporary sculpture to illustrate the classic beauty of Marilyn Monroe.

Of course, there are also the famous Ferragamo shoes. The curators display shoes that Monroe wore everyday, as well as on screen. Interestingly, shoes are not the focus of this exhibit (although the viewer is not disappointed). Rather, the persona and force of who Monroe was and still is today overtake the viewer, especially in the last room. This room is filled with dresses and costumes that Monroe wore on screen. In the middle, a screen shows clips from various movies of Marilyn wearing the clothing on display, paired with her unique voice. It is impossible to escape Monroe in this room, she fills it without even being there.

Marilyn provides a multifaceted view of a star surrounded in mystery and shadow. It provides multiple perspectives of who Marilyn Monroe was and what she represents today. The curators bring together many art forms and types of media in a relatively small space without overwhelming the viewer or disrupting the flow. Some of the large text panels could have been condensed and better placed and their English could have been reviewed more carefully, but, overall, the show was excellently executed.

 

Marilyn al Museo Ferragamo

 di Kathleen Adam (Lorenzo de’ Medici)

Il Museo Salvatore Ferragamo di Firenze ha recentemente inaugurato la mostra Marilyn, curata da Stefania Ricci e Sergio Risaliti, che segue la nascita della famosa icona Marilyn Monroe fino alla celebrità. Ricci e Risaliti hanno raccolto in questa mostra una serie impressionante di manufatti. I curatori hanno utilizzato fotografie che vanno dall’infanzia di Marilyn, passando per il culmine della sua notorietà fino ad arrivare a poco prima della sua morte. Queste fotografie rappresentano spesso la Monroe fuori dal mondo del cinema e sono intervallate da corrispondenza, articoli di giornale, video, sculture e, naturalmente, scarpe e vestiti. Di conseguenza, Ricci e Risaliti hanno trasmesso con successo un lato di Marilyn che non tutti potevano conoscere.

Attraverso tutta la mostra, citazioni di poesie personali di Marilyn, lettere e ritagli di giornale evidenziano la natura intellettuale e la condotta di questa donna che molto spesso è stata vista solo come una bionda bambina. Un altro elemento interessante di questa esposizione è dato dal modo in cui i curatori hanno scelto di rappresentarla come musa ispiratrice. Per esempio, nella prima stanza, è stata installata una contemporanea palla rotante rivestita di specchi (simile a una palla da discoteca), realizzata con ritagli di giornale che dichiarano la bellezza esplosiva di Marilyn. Nella sala seguente, un ologramma a dissolvenza paragona la Nascita di Venere di Sandro Botticelli e una fotografia di Marilyn sulla spiaggia nella stessa posizione. Si trovano nelle vicinanze anche una copia della Venere de’ Medici e un piccolo bronzo di Venere. Altri collegamenti simili tra scultura antica, rinascimentale e contemporanea sono stati usati per illustrare la bellezza classica di Marilyn.

Naturalmente sono esposte anche le famose scarpe di Ferragamo. I curatori mostrano come la Monroe indossasse lo stesso genere di calzature sia sul grande schermo sia nella vita. È interessante notare come le scarpe non siano al centro della mostra (comunque lo spettatore non resta deluso). Piuttosto la persona e la forza di chi era ed è tuttora la Monroe soverchiano lo spettatore soprattutto nell’ultima stanza. Questa sala è piena di abiti e costumi che Marilyn indossava al cinema. Al centro uno schermo mostra spezzoni dei vari film dell’attrice nei quali indossava gli abiti esposti in mostra, il tutto accompagnato dalla sua voce unica. È impossibile sfuggire alla Monroe in questa stanza, la riempie senza neppure essere presente.

La rassegna Marilyn fornisce la visione multiforme di una stella circondata dal mistero e dall’ombra. La mostra dà una multipla prospettiva di chi fosse Marilyn Monroe e cosa rappresenta oggi. I curatori hanno raggruppato molte forme d’arte e testimonianze tratte da diversi mezzi di comunicazione in uno spazio relativamente piccolo, senza sovraccaricare lo spettatore o interrompere il flusso. Alcuni dei grandi pannelli esplicativi avrebbero potuto essere condensati e meglio posizionati e la versione inglese avrebbe dovuto essere più curata, ma nel complesso la mostra è stata realizzata in maniera eccellente.