Gucci Museum

By Harineta Rigatos (Lorenzo de’ Medici)

While most women simply dream of entering stores such as Gucci, Prada, Fendi and Louis Vuitton and purchasing anything they want, in reality, most must get the satisfaction by walking by one of these windows. Many people do not enter these beautiful stores unless they are sure they can afford to purchase what they want. With this in mind, one’s caution on entering the Gucci Museum may be heightened, but so is the curiosity to see how it functions not only as a fashion house but also as a cultural institution to the public.

The House of Gucci was founded in 1921 by Guccio Gucci, an Italian businessman and fashion designer that began his career by selling leather bags to horsemen in the 1920’s.  From then on, the House of Gucci catered to all travel needs with its luxury items. Conceptualized by Gucci Creative Director Frida Giannini, Florence’s historic Palazzo della Mercanzia has been transformed into a contemporary space inspired by Gucci’s iconic motifs and symbols, which have been collected and conserved in order to document his creative universe and cultural influence. The Gucci Museum houses a permanent exhibition divided into different thematic rooms and accompanied by a contemporary art installation, allowing visitors to walk through the living empire of Gucci. Thinking of every detail, as Guccio Gucci would have done, the museum maintains a constant welcoming atmosphere for all guests and their permanent exhibition is particularly successful in making guests feel part of the exhibit, utilizing open displays, and incorporating clear themes.

Establishing a hospitable environment from the start, the visitor is first welcomed by a suited gentleman with a warm smile, creating the sense that one is entering as a guest rather than as a customer. He hands each visitor a small personal folder, which includes a map of the museum, as well as the museum’s business card. The man then informs visitors that he will give them a short personal tour of the museum, describing it as a once-in-a-lifetime experience. It is clear that the Gucci museum has accounted for every detail to make their guests feel comfortable in its space. The venue also includes a beautiful cafe, a restaurant, the iconic store, and the bookshop, which is a public library of art and design books. In every room of the exhibit, there is an attendant available to make guests feel comfortable and to offer insightful information about the exhibit and the pieces.

On the outside, the Palazzo della Mercanzia retains its original façade but, on the interior, the decor transforms to minimalist and contemporary, in order to showcase it as a living space that displays and communicates Guccio Gucci’s creations while incorporating the palazzo’s architecture and artifacts into the exhibit. The exhibition starts off respectfully displaying Gucci’s first handbag collection, accompanying it with a clean label with the proper historic information.

The conception of the space has been very well executed; specifically because of the way it interacts with the visitors through the displays. Rather than placing the display cases from wall to wall, they have been incorporated as if they were the main focus. The museum has utilized large clear cases with chic black metallic frames of non-traditional shapes and placed them in various positions throughout the room, creating a glamorous yet open and classic space. Leaving part of each glass case open allows the visitor to feel at one with the pieces. This immediately solves the issue of any light glaring on the glass and preventing proper viewing; when permitted, quality photographs can be taken, a crucial issue most museums retain to this day. Although nothing can be touched, it seems that the creators have specifically built the cases in this open way in order for the visitor to interact better with the pieces and to get a clearer view of the materials they are made of.

Every room is organized by an exact theme, such as “Duffle Bags” or “Flora,” tying together the objects and showcasing them very beautifully. The Flora themed room contains objects from Gucci’s tea set collection to beautiful colored sketches made for his floral-themed scarves. The displays do not need or utilize any extravagant backgrounds because the themes represented in the objects already illustrate the history of this living empire. The Gucci Museum endeavors to exceed the expectations one may have for it. Guccio Gucci had always striven for perfection in his products and the museum is an example of how his creativity is still continued with such excellence. The museum makes every guest feel part of the exhibit and displays the pieces in an elegant style.

 

Gucci Museo

di Harineta Rigatos (Lorenzo de’ Medici)

 Mentre molte donne soltanto sognano di poter entrare in negozi come Gucci, Prada, Fendi e Louis Vouitton e acquistare tutto quello che vogliono, in realtà molte di più si appagano semplicemente passando davanti alle loro vetrine. Di solito le persone non varcano la soglia di questi bellissimi negozi se non hanno la certezza di potersi permettere l’oggetto dei loro desideri: con ciò in mente, la cautela di chi entra a Gucci Museo può accrescersi, come d’altra parte la curiosità di vedere come si comporta verso il pubblico non solo una casa di moda ma anche un’istituzione culturale.

La Casa di Gucci è stata fondata nel 1921 da Guccio Gucci, un impreditore italiano e fashion designer che iniziò la sua carriera in questi anni vendendo borse di pelle agli appassionati di equitazione, per poi soddisfare i bisogni di tutti i viaggiatori con i suoi articoli di lusso. Progettato dal direttore creativo Frida Giannini, lo storico Palazzo della Mercanzia è stato trasformato in un ambiente contemporaneo inspirato dalle icone e dai simboli di Gucci, che sono stati raccolti e conservati per documentare il proprio universo creativo e le sue influenze culturali. Gucci Museo ospita una collezione permanente divisa in diverse stanze tematiche accompagnate da installazioni di arte contemporanea, permettendo ai visitatori di camminare attraverso l’impero vivente di Gucci. Prendendo in considerazione ogni dettaglio, come Guccio Gucci avrebbe fatto, l’esposizione museale è particolarmente riuscita perché mantiene un’atmosfera accogliente, facendo sentire gli ospiti parte della stessa mostra, utilizzando vetrine aperte e considerando temi chiari.

Creando un ambiente ospitale dall’inizio, il visitatore è subito accolto da un signore in divisa  con un sorriso cordiale, il quale consegnandogli una cartellina con una piantina e una business card lo farà sentire un ospite piuttosto che un cliente. Successivamente l’uomo si offrirà di condurre i visitatori brevemente lungo il percorso museale, descrivendo questo piccolo tour come un’esperienza da provare almeno una volta nella vita. È chiaro che il museo ha calcolato ogni dettaglio per far sentire a proprio agio i suoi ospiti, includendo un bellissimo caffè, un ristorante, il famoso negozio e un bookshop che funge anche da biblioteca pubblica per libri di arte e design. In ogni stanza inoltre un custode è in grado di fornire informazioni più approfondite sull’esposizione e sugli oggetti, accentuando la sensazione dell’ospite di sentirsi benvenuto.

All’esterno il Palazzo della Mercanzia mantiene la sua originale facciata, ma, all’interno, l’arredamento minimalista e contemporaneo lo trasforma in un ambiente vivo che mostra e racconta le creazioni di Guccio Gucci incorporando l’architettura e le preesistenze del palazzo. Il percorso prende avvio dalla prima collezione di borse di Gucci, accompagnate da cartellini dallo stile semplice con accurate informazioni storiche.

Lo spazio è stato così ben progettato perché l’allestimento potesse interagire alla perfezione col visitatore: piuttosto che porre le teche tutte allineate da parete a parete, esse sono state incorporate come se fossero punti d’interesse. Il museo utilizza grandi espositori con cornici nere metalliche di taglio non tradizionale, collocati nei più svariati modi all’interno della stanza, creando così uno spazio aperto ed elegante. Lasciare un lato di ogni vetrina libero permette al visitatore di sentirsi a tu per tu con i pezzi, ma le teche parzialmente aperte risolvono anche il fastidio di luci che si riflettono sul vetro e disturbano la corretta visione; inoltre quando è permesso si possono scattare fotografie di alta qualità senza ostruzioni, problema cruciale di molti musei al giorno d’oggi. Sebbene niente possa essere toccato, sembra che le vetrine siano state costruite in questo modo per fare interagire meglio il visitatore con i pezzi ed avere una visione più chiara dei materiali di cui sono fatti.

Ogni stanza è organizzata con un tema specifico, come “Borsoni” o “Flora”, legando molto bene oggetti ed esposizione: per esempio, la stanza chiamata “Flora” contiene pezzi che vanno dal set di thè di Gucci ai suoi magnifici schizzi per sciarpe dallo stesso motivo floreale. Gli espositori non necessitano di sfondi stravaganti perché i temi rappresentati dagli oggetti stessi illustrano già la storia di questo impero vivente. Gucci Museo si sforza di superare le aspettative che si potrebbero avere nei suoi confronti, come del resto Guccio Gucci ha sempre provato a cercare la perfezione nei suoi prodotti: il museo è un esempio di come la sua creatività tenta ancora oggi di raggiungere l’eccellenza. Il museo fa sentire ogni suo ospite parte dell’esposizione e mostra gli oggetti in uno stile molto elegante.