Consilioque Manuque: Surgery in Manuscripts of the Laurentian Library

By Alessandra Sernissi (University of Florence)

The Laurentian Library, known to the public for the monumental reading room designed almost entirely by Michelangelo, is often the promoter of exhibitions showcasing manuscripts and texts preserved in its rich archives. In fact, from October 2011 until June 16, 2012, the rooms adjoining Michelangelo’s will be hosting the show: Consilioque Manuque: Surgery in Manuscripts of the Laurentian Library.

It was with Cosimo the Elder, who was pater patriae and the initiator of the Medici family’s collections, that the first manuscripts and early essays addressing subjects relating to surgery became part of the Medici collection. The purpose of this exhibition is indeed to retrace the study and development of the art of medicine and surgery through the works belonging to the most important Florentine family and to the library itself. The latter, in fact, since its opening on June 11, 1571, has been busy, and still is, with the increase of the collections. In addition to all of the manuscripts belonging to the ancient core of the collection, the eighteenth- and nineteenth-century printed texts that were found over the years by expert Florentine librarians are also on display.

The exhibition is divided into two rooms where you can view—obviously thanks to the texts—manuscripts and some surgical instruments, as well as the great advances made by medical science over the centuries, beginning with the Iliad. This was, in fact, the first manuscript in which detailed stories have been found regarding both non-fatal and fatal wounds, together with their treatments. This is followed by works by great Greek and Roman scholars like Celsus, Galen and Pliny the Elder, who inside of his Naturalis Historia, devotes a chapter to medicine. The oldest manuscript shown is Hippocrate’s Oath of the fifth century BC, which was translated from the original Greek in 1480. In the first room, the most interesting work is a papyrus that was written by Soranus of Ephesus, who lived in the fifth century BC in Rome, and that is about gynecological science, together with another  manuscript written on the same topic by the first woman doctor, Trotula.

In this section, there are works that explain the progress of surgical science up until the year 1000, while in the second area, printed texts and manuscripts from 1100 until the beginning of 19th century are displayed. Here, one of the most significant is the treaty by Jacopo Berengario: Tractatus de fractura calvae sive cranei, written by a physician after an operation to the head that Lorenzo de’ Medici, Duke of Urbino, underwent. The edition on display is accompanied by a plaster mold of the patient’s head. New impulses for surgery were given by Guglielmo da Saliceto and Lanfranco da Milano. The latter influenced the entirety of French medical science of the modern age, thanks to Chirurgia Magna, which is a manuscript belonging to the Medici collections and displayed in this section. Finally, two nineteenth-century printed texts retrieved from the library in the nineteenth century can be seen. The first one is a summary of all of the ancient knowledge of surgical science, as written by Antonio Cocchi, a Florentine physician; meanwhile, the second volume is the famous Encyclopedia by Diderot, who devoted an entry to surgery.

In conclusion, I would like to say a few words about the display, which is very innovative, thanks to the use of new technology. In both rooms, screens placed between the windows boast a projected series of images reproducing illustrations and miniatures of the manuscripts and texts displayed, so as to show the visitor, in a more detailed way, the surgical practices. All of this is accompanied by background music from Carmina Burana, which perfectly corresponds with the entire environment and the exhibit’s proposed theme.

 

Consilioque Manuque: la chirurgia nei manoscritti della Biblioteca Laurenziana

di Alessandra Sernissi (Università di Firenze)

La Biblioteca Medicea Laurenziana, nota al grande pubblico per la sala di lettura monumentale disegnata quasi interamente da Michelangelo, si rende spesso promotrice di esposizioni che mettono in mostra manoscritti e testi conservati presso i propri ricchissimi archivi. Infatti, a partire da ottobre 2011, fino al 16 giugno 2012, gli ambienti contigui al salone michelangiolesco, ospitano la rassegna Consilioque Manuque: la chirurgia nei manoscritti della Biblioteca Medicea Laurenziana.

Fu con Cosimo il Vecchio, pater patriae e iniziatore del collezionismo mediceo, che i primi manoscritti e trattati di argomento chirurgico entrarono a far parte della raccolta medicea. Lo scopo di questa mostra è infatti quello di ripercorrere lo studio e lo sviluppo dell’arte medica e chirurgica attraverso le opere appartenute alla più importante famiglia fiorentina e alla biblioteca stessa. Proprio quest’ultima infatti, dal giorno della sua apertura, nel lontano 11 giugno 1571, si è occupata e si sta tuttora occupando, dell’incremento delle collezioni. In esposizione sono visibili soprattutto manoscritti appartenenti al nucleo antico della raccolta ma anche testi a stampa settecenteschi e ottocenteschi che furono reperiti nel corso degli anni da esperti bibliotecari fiorentini.

La rassegna si articola in due sale dove sono ripercorribili, ovviamente attraverso i testi, i manoscritti e alcuni strumenti chirurgici, i grandi progressi effettuati dalla scienza medica nel corso dei secoli a partire dall’Iliade. È stato questo, infatti, il primo manoscritto all’interno del quale si sono trovati racconti specifici di ferite, mortali e non, con relative cure. Seguono opere autografe di grandi studiosi greci e romani come Celso, Galeno e Plinio il Vecchio, che all’interno della sua Naturalis Historia dedica un capitolo alla medicina. Il più antico manoscritto esposto è il Giuramento di Ippocrate del V secolo a.C. tradotto dal greco nel 1480. All’interno della prima sala l’opera più interessante è costituita da un Papiro di Sorano di Efeso, vissuto nel V secolo d. C. a Roma, riguardante la scienza ginecologica, approfondita da un manoscritto di Trotula, la prima donna medico, sempre su questo argomento.

In questa sezione si trovano opere che ci spiegano i progressi della scienza chirurgica fino all’anno 1000, mentre nel secondo ambiente sono esposti testi a stampa e non a partire dal 1100 fino ai primi dell’Ottocento. Qui uno dei più significativi è il trattato di Jacopo Berengario: Tractatus de fractura calvae sive cranei scritto dal medico dopo un’operazione al cranio subita da Lorenzo de’ Medici duca di Urbino. L’edizione in mostra è corredata da un calco in gesso della testa del paziente. Nuovi impulsi alla chirurgia vennero dati da Guglielmo da Saliceto e Lanfranco da Milano. Quest’ultimo grazie alla Chirurgia magna, manoscritto appartenente alle collezioni medicee ed esposto all’interno di questa sezione, influenzò tutta la scienza medica francese dell’età moderna. Infine sono visibili due testi a stampa ottocenteschi reperiti dalla biblioteca proprio nel XIX secolo. Il primo è una summa di tutte le antiche conoscenze sulla scienza chirurgica ad opera di Antonio Cocchi, medico fiorentino, mentre il secondo volume è la famosa Enciclopedia di Diderot, che dedicò una voce proprio alla chirurgia.

Concludendo, vorrei spendere qualche parola per l’allestimento, che risulta molto innovativo grazie soprattutto all’utilizzo delle nuove tecnologie. In entrambi gli ambienti sono posizionati degli appositi supporti tra le vetrine sui quali vengono proiettate una serie di immagini che riproducono illustrazioni e miniature dei manoscritti e dei testi esposti per mostrare al visitatore, in modo più particolareggiato, le pratiche operatorie. Il tutto è corredato da una musica di sottofondo che si adatta perfettamente all’ambiente e al tema proposto, i Carmina Burana.