By Ashley Neal (Lorenzo de ‘Medici)
Located in the well renown Piazza Santa Maria Novella, the Museo Novecento, brings Italian works of the twentieth century to the attention of the public. Showcasing an importance on the contemporary beginning with the nineteenth century leading to the early twentieth century, the collection guides the audience along a journey of experimentation and collaboration.
The precursor begins as the visitor enters a yellow corridor acting as a portal into the 1988 Venice Biennale. An introductory video welcomes the visitor, calling attention to the thriving art world found in Florence during the late nineteenth century. The representing Florence based artists examine a renewed interest in minimalist sculpture as well as performance based art. Multimedia devices are available throughout the exhibitions providing further information as well as visual aids such as film clips and interviews.
The visitor enters a realm of collaboration in the exhibition space dedicated to art/ tapes/ 22 zona where artists such as Gianni Melotti experiment with viewer relationship through cinematography. A relationship in which the connection is limited by the duration of time.
Accompanying the visitor along the pathway between exhibition spaces are sculptures by tuscan artists showing the manipulation of materials with bold pops of color. In the music room, sounds are provided through the use of sound cones to accompany the works of art. A selection of works are shown as a reaction to the growing use of advertisement during the pop art era; ‘visual art and language become intermeshed as works comment on mass advertisement.’ Architectural illustrations and creative collages by artists such as Michele Perfetti comment on society and the artist’s place within.
Offered as a mid way break, a cinema room showcases multiple artists experimenting in abstracted film as an alternative media during the 20th century. Highlighted artist Alberto Magnelli brings abstraction to the collection with works such as Explosion lyrique n. 7. Music, poetry, and radical architecture are brought together as sound devices are again paired with works allowing the art to come alive into the environment of the viewer.
Paintings by Carla Accardi and Mario Nigro call out to visitor’s attention with their bold and contrasting color combinations. Italian futurism is highlighted throughout the museum spaces as the visitor continues to the second floor.
Providing amazing views of Piazza Santa Maria Novella and the basilica the second floor hosts a rotating exhibition of works from the Alberto Della Ragione collection, which offers an expansive look of Italian art during the first half of the twentieth century. Works include portraits, landscapes, sculptures and more.
Lastly, the third level of Museo Novecento offers a full length film set in Florence connecting the past with the future. The film was created by combining scenes from the many movies shot in the city of Florence during the twentieth century. Through compare and contrast the visitor is able to see the changes in the monuments and piazzas over time through the fictional daily lives of the characters.
Overall the Museo Novecento is a breath of fresh air to the museums found within Florence. The collection displays some of Italy’s contributions to the art world beyond that of the Renaissance, such as Italian futurism. The theme of community can be found throughout the museum giving importance to Florence as a city of art and culture.
Museo del Novecento
Di Ashley Neal (Lorenzo de’ Medici)
Situato nella rinomata Piazza Santa Maria Novella, il Museo del Novecento, porta all’attenzione del pubblico opere italiane del Novecento. Una vetrina sull’importanza dell’arte contemporanea dell’inizio del XIX secolo che ci porta fino al primo Novecento, la collezione guida il pubblico attraverso un percorso di sperimentazione e collaborazione.
Il percorso inizia con il visitatore che entra in un corridoio di colore giallo che funziona come un portale sulla Biennale di Venezia del 1988. Un video introduttivo accoglie il pubblico, richiamando all’attenzione il fiorente mondo dell’arte della Firenze di fine XIX secolo. Gli artisti rappresentativi di Firenze mostrano un rinnovato interesse per la scultura minimalista, così come per le performance artistiche. Lungo tutta l’esposizione sono disponibili dispositivi multimediali che forniscono ulteriori informazioni, così come si possono trovare audiovisivi con filmati e interviste.
Il visitatore entra in un regno di interscambio nello spazio espositivo “art / tapes / 22” dove artisti come Gianni Melotti sperimentano il rapporto con lo spettatore attraverso la cinematografia. Un rapporto in cui la connessione è limitata dalla durata del tempo.
Tra i vari spazi espositivi il pubblico è accompagnato, lungo il percorso, dalle sculture di artisti toscani che mostrano la manipolazione di materiali attraverso colori audaci. Nella sala della musica, i suoni vengono creati attraverso l’utilizzo di coni sonori che accompagnano le opere d’arte. Una selezione di opere sono esposte come reazione al crescente utilizzo della pubblicità durante l’era della pop art; ‘L’ arte visiva e del linguaggio si mescolano come opere a commento di un annuncio di massa’. Illustrazioni di architettura e collage creativi di artisti come Michele Perfetti commentano la società e l’interiorità dell’artista.
Offerta come una pausa a metà strada, una sala video, mette in mostra più artisti che, durante il 20 ° secolo, sperimentano il cinema astratto come mezzo alternativo. L’artista Alberto Magnelli rende un senso di astrazione alla collezione con opere come Esplosione lyrique n. 7.
Musica, poesia e architettura radicale sono unite a dispositivi audio e messe nuovamente insieme ad opere che permettono all’arte di divenire viva nell’ambiente dello spettatore.
Dipinti di Carla Accardi e Mario Nigro richiamano l’attenzione del pubblico con i loro accostamenti cromatici audaci e contrastanti.
Il Futurismo italiano è espresso in tutti gli spazi museali mentre il visitatore continua la visita fino al secondo piano.
Il secondo piano, oltre a fornire una vista mozzafiato su Piazza Santa Maria Novella e sulla basilica, ospita un’esposizione a rotazione di opere della collezione Alberto Della Ragione, che propone un ampio sguardo sull’arte italiana durante la prima metà del XX secolo. I lavori comprendono ritratti, paesaggi, sculture e altro ancora.
Infine, il terzo piano del Museo del Novecento offre un lungometraggio ambientato in città, che collega il passato con il futuro. Il film è stato creato combinando scene di tanti film girati nella città di Firenze nel corso del XX secolo. Attraverso il confronto e i contrasti il visitatore è in grado di vedere i cambiamenti avvenuti nel tempo nei monumenti e nelle piazze grazie alla fiction creata dalla vita quotidiana dei personaggi.
Nel complesso il Museo del Novecento è una boccata d’aria fresca per i musei che si trovano a Firenze. La collezione mostra alcuni dei contributi italiani al mondo dell’arte al di fuori dell’arte del Rinascimento, come ad esempio il futurismo italiano. Il tema della collettività può essere trovato in tutto il museo dando importanza a Firenze come città di arte e cultura.