By Mackenzie Constantinou and Carolina Caverni
Museo Marino Marini
25 September – 8 November 2014
Until 8 November 2014, you can visit the artists’, Ester Kläs and Silke Otto-Knapp, exhibit Girare con te and Cold Climate, curated by Alberto Salvatori. The exhibits are housed in the crypt of the Marino Marini Museum, and are included in the year-long exhibit entitled Late on Morning.
Girare con te, displays the sculptures of Ester Kläs who was born in 1981 in Mainz, Germany and currently resides in New York. The main inspiration for the artist was her trips to Carrara. If the viewer descends the stairs to the lower floor of the museum there are six stone sculptures and four aluminum castings, characterized for their essential shape, which are presented to the audience. This style is iconic for this artist Kläs, which contributes to the title of the exhibit. The visitors are invited to walk around the works to appreciate the material qualities of the stone and the subtle nuances of color that the artist puts in her primordial and monolithic forms. This roundabout movement is echoed in copper base of the sculpture, through curves and circular forms that bring about the idea of motion.
Continuing the route alone, to visitor enters the small chapel within the crypt. Isolated on a white panel leaned against the wall is a hand in bronze, the only human form. The hand holds a tile in an evocative gesture representative of artist’s experience in Rome. In this work Ester Kläs models herself after Robert Smithson.
The last room has two red granite sculptures resting on the floor. With a pattern cut into the stone, the circle motif reappears due to the act of quarrying the raw materials.
The different tones of Kläs’ grey stone, return to the works of Sikle Otto-Knapp whose paintings are on display in the central room of the crypt.
This artist, just over forty, has German origins and lives in the United States. The exhibit Cold Climate originates from two inspirations: the first, a book Tender Buttons which the art critique Gertrude Stein gathers ideas and affirmations on art, and the second is theater and dance that are constantly referred to in the art of Knapp.
Grey and black hues characterize the paintings and are shown on iron bases, that make it almost a self-supporting sculpture.
The dialogue between the works of Kläs is much more explicit in the choice of colors and the pictorial rendering of the objects in space. In this case, the public is invited to look about and wander around the canvases. The paintings, in fact, are not only inspired by theatrical scenes, but they are placed front stage as if they were at the center. This makes the spectator obligated to look at the painting. In both exposures there are no labels, but there are explanatory panels. The texts are presented on paper ballots, in both Italian and English, which also feature the mapping of the exhibits.
The content is quite clear with regard to the general sense of the show, but poor with regard to the information on the work of which is gives only the title, the date, and the materials used.
Girare con te di Ester Kläs e Cold Climate di Silke Otto – Knapp
Museo Marino Marini
25 settembre – 8 novembre
Fino all’ 8 Novembre è possibile visitare le due mostre Girare con te e Cold Climate delle artiste tedesche Ester Kläs e Silke Otto – Knapp entrambe curate da Alberto Salvatori.
Le due esposizioni, ospitate nella cripta del museo Marino Marini, rientrano nel programma di mostre lungo un anno intitolato Late On Morning dedicato dal museo alla scultura contemporanea.
In Girare con te sono esposte le sculture di Ester Kläs, nata nel 1981 a Mainz in Germania e residente a New York, che propone una serie di lavori ispirati al suo soggiorno a Carrara.
Appena scesa la scala che porta al piano inferiore del museo si presenta davanti allo spettatore il primo nucleo di opere, sei sculture in pietra e quattro fusioni in alluminio, che, caratterizzate da forme essenziali e quasi totemiche tipiche dell’arte della Kläs, rendono subito esplicito allo spettatore il titolo della mostra; il visitatore è infatti invitato a girare intorno all’opera per apprezzare le qualità materiche della pietra e le lievi sfumature di colore che l’artista mette nelle sue forme primordiali e monolitiche. Questo movimento rotatorio è ripetuto nelle fusioni in rame poste alla base delle sculture che, attraverso forme curve e circolari ripropongono l’idea del “muoversi intorno”.
Proseguendo nel percorso, privo, forse volutamente, di segnaletica, si accede al sacello nel quale è isolata su un pannello bianco addossato alla parete una mano in bronzo, unica forma umana, che trattiene una mattonella, gesto evocativo di una esperienza dell’artista a Roma sulle tracce di Robert Smithson.
Infine, nell’ultima stanza, due sculture in granito rosso appoggiate al pavimento in cui la forma del cerchio ritorna estratta dalla materia che viene tagliata e lavorata con operazioni tipiche della cava.
I toni dei grigi della pietra della Kläs ritornano nell’opera di Silke Otto – Knapp le cui tele sono esposte nella sala centrale della cripta.
Anche questa artista, poco più che quarantenne, ha origini tedesche e vive negli Stati Uniti, la mostra Cold Climate ha origine da una duplice ispirazione; da una parte il libro Tender Buttons in cui la critica d’arte Gertrude Stein raccoglie pensieri e aforismi sull’arte, dall’altra il teatro e la danza che sono costanti riferimenti per l’arte della Knapp.
Le tele sono caratterizzate da velature di colore sui toni dei grigi e del nero e sono esposte su strutture in ferro autoportanti che le rendono quasi delle sculture.
Il dialogo con le opere della Kläs si fa dunque più esplicito grazie alla scelte cromatiche e alla resa dell’opera pittorica di un oggetto nello spazio, anche in questo caso il pubblico è invitato a girare intorno alle tele ma anche su se stesso, le pitture infatti non solo sono ispirate a scene teatrali ma sono anche disposte come fossero quinte sceniche al centro delle quali è posto lo spettatore che è dunque costretto a ruotare per poterle guardare.
In entrambe le esposizioni non ci sono ne cartellini ne pannelli esplicativi, i testi sono riportati su schede cartacee, sia in italiano che in inglese, che presentano anche la mappatura delle opere esposte.
Il contenuto è abbastanza chiaro per quanto riguarda il senso generale della mostra ma povero per quanto riguarda le informazioni sulle singole opere di cui è riportato solamente il titolo, la data e i materiali utilizzati.