Horne & Friends. Florence, a Dream to Safeguard and Preserve

By Randi Ringnes (Lorenzo de’ Medici)

The recently opened exhibit on the life of Herbert Percy Horne will be running at the Horne Museum until December of this year. It focuses on the lesser known aspects of the life of the Englishman, known mostly as a collector of Renaissance art. Bringing out interesting archival pieces from the collection, some of which have not been exposed before, the show utilizes the writings and other works by Horne to illustrate his passion for preserving his adopted city. Though quite small, the display uses a nice combination of impressive technology and traditional methods to convey its theme to the visitor.

In fact, the exhibition consists of only an entrance hallway and one room of works. This corridor serves as an introduction to the theme of the show and briefly describes who Horne was. One also finds his painted portrait in this area, a work that is usually located upstairs in the permanent collection of the home. Though this first space does not incorporate any multimedia aspects and is more of a usual approach to explaining a theme, the concise wording of the text panel – with Horne’s portrait beside it – achieves just that.

In the main room, one’s attention is immediately drawn to a large monitor on the far wall surrounded by an ornate golden frame, making the images on the screen seem like moving paintings. This video functions as the primary method for engaging visitors in the subject of the exhibition – Horne and fellow foreigners living in Florence at the end of the 19th century, and their passion for preserving the historic city center. In the 15-minute video, Mr. Horne himself tells the visitor about his involvement not only in preserving and collecting Renaissance art, but in producing poetry, drawings, and paintings of his own. This moving and speaking “painting” of Horne also includes images projected onto the wall around it with which he interacts. For example, after reading the visitor a letter that he wrote to a colleague, he reaches out of the frame to place it on the wall, where it is enlarged for the observer to see better. This captivating technology is supplemented by the fact that the archival documents – such as letters, water color paintings, and drawings – that the video highlights are all found on display in the room.

While one is surely impressed by this interesting method of conveying the show’s theme, it does have certain disadvantages. The film plays in Italian and English successively, but its somewhat long run-time means that one must wait up to fifteen minutes for the previous video to finish before being able to see it in the desired language. The museum seems to have attempted to remedy this by providing each visitor with a free bilingual exhibition booklet (designed to look like the journals or periodicals Horne was involved with) with much of the same information one hears in the video. This would seem to be the perfect combination of technological and traditional paper methods of allowing the observer to understand the show. Unfortunately, however, the volume of the video plays so loudly that even those who do not understand the language will be distracted by it, as it booms through the entire exhibit space. In addition to this, one who prefers to read the labels and the booklet, rather than watch the video, will have trouble reading in the darkened space – an unavoidable necessity with all the precious paper and archival documents on display.

After visiting this intriguing, yet small, one-room exhibition, the ticket allows one entrance into the rest of the museum’s permanent collection, on view throughout the two upper floors of the home. There, it is possible to see many of the furniture pieces or paintings referenced in the temporary exhibition.

Overall, the exhibition succeeds in its attempt to introduce the public to a different side of Herbert Percy Horne. Through the use of impressive technology, along with the more common method of paper booklets and text panels, the show is able to better explain the collector’s involvement not only in producing art, but also in preserving and safeguarding it.

 

Horne & Friends. Firenze un sogno da salvare

di Randi Ringnes (Lorenzo de’ Medici)

La mostra recentemente inaugurata sulla vita di Herbert Percy Horne resterà aperta al Museo Horne fino a dicembre di quest’anno. Incentrandosi sugli aspetti meno noti della vita dell’inglese, conosciuto soprattutto come collezionista di arte del Rinascimento, la mostra porta alla luce interessanti pezzi d’archivio dalla raccolta, alcuni dei quali non sono mai stati esposti prima, il tutto utilizzando le scritture e gli altri lavori di Horne per illustrare il suo impegno nel preservare la sua città adottiva. Sebbene l’esposizione sia abbastanza piccola, l’allestimento usa una piacevole combinazione di tecnologia e metodi tradizionali per comunicare il suo tema al visitatore.

Infatti la mostra consiste di un solo corridoio di ingresso e di una stanza di opere. L’ambiente iniziale serve da introduzione al tema dell’evento espositivo e descrive brevemente chi era Horne, ma questa area contiene anche il suo ritratto, un dipinto che normalmente è collocato al piano superiore insieme alla collezione permanente della casa-museo. Anche se questo primo spazio non include supporti multimediali e rivela un approccio piuttosto usuale per la presentazione del tema,  i contenuti concisi del pannello esplicativo – col ritratto di Horne proprio accanto – riescono nel loro scopo.

Nella sala principale l’attenzione è immediatamente catturata da un grande monitor che, sulla parete opposta, è circondato da una cornice ornata e dorata, rendendo le immagini che scorrono sullo schermo tali da sembrare dipinti in movimento. Questo video funziona da metodo primario per accompagnare il visitatore nel vivo dell’argomento della mostra: Horne e gli altri stranieri presenti a Firenze alla fine del XIX secolo e la loro determinazione nel salvaguardare il centro storico della città. Attraverso il video, di 15 minuti, Horne in persona racconta al visitatore del suo ruolo non solo nel preservare e collezionare l’arte del Rinascimento, ma anche nella produzione di poesia, disegni e quadri. Questo “dipinto” di Horne, parlante e in movimento, include anche immagini proiettate sulla parete tutt’intorno, con cui egli interagisce. Per esempio, dopo aver letto al visitatore una lettera scritta da lui ad un collega, allunga il braccio fuori dalla cornice per porla sulla parete, dove essa viene ingrandita affinché lo spettatore possa osservarla meglio. Questa tecnologia così accattivante è supportata dal fatto che i documenti d’archivio – come lettere, dipinti ad acquerello e disegni – che il video ricorda e menziona sono tutti presenti e in esposizione nella stanza.

Mentre si resta sicuramente impressionati da questo interessante metodo di comunicazione del tema della mostra, esso presenta comunque alcuni svantaggi. Il filmato viene proposto continuamente prima in italiano e poi in inglese, ma la sua lunga durata significa dover aspettare quindici minuti perché il video precedente finisca e si possa vederlo nella lingua desiderata. Il museo sembra aver tentato di rimediare a questo problema con l’aver fornito ad ogni visitatore un booklet bilingue gratuito (dall’aspetto dei giornali o delle riviste con cui Horne collaborava) con molte delle informazioni che si possono ascoltare nel video. Questa sembra essere la perfetta combinazione di metodi tecnologici e tradizionali per permettere all’osservatore di comprendere la mostra. Sfortunatamente, però, il volume del video è così alto che anche coloro che non capiscono la lingua ne saranno distratti, poiché esso rimbomba per tutto l’intero spazio espositivo. In aggiunta a ciò, chi preferisce leggere i cartellini e il booklet piuttosto che guardare il filmato, avrà problemi di lettura in uno spazio così scuro – una necessità inevitabile visti tutti i preziosi fogli e documenti archivistici in mostra.

Dopo la visita di questa intrigante, anche se piccola, esposizione di una stanza, il biglietto permette di accedere al resto della collezione permanente del museo, visibile nei due piani superiori della casa-museo. Qui è possibile vedere molti dei mobili o dipinti ricordati nell’esposizione temporanea.

Tutto sommato, la mostra riesce nel suo intento di introdurre il pubblico verso un aspetto differente di Herbert Percy Horne: attraverso l’uso di una tecnologia coinvolgente e il più comune utilizzo di booklet di carta e pannelli esplicativi l’esposizione diventa capace di illustrare meglio la partecipazione del collezionista non solo nel produrre arte, ma anche nel preservarla e salvaguardarla.