By Rachyl Grussing ( Istituto Lorenzo de’ Medici)
Sparse and to the point, the Orsanmichele Museum is located in the heart of picturesque downtown Florence. Dating back to the 8th century, the building was used as an open air grain market. The original loggia burnt down several times, and the building there today, including the second and third floors was designed by Arnolfo di Cambia around 1300. Astute observers will notice that the loggia is extremely similar to the famous Porcellino market, located a stone’s throw away from the Arno River, which was built after the Orsanmichele became a church. The modern facade of the building was finished in the 15th century, and in the niches around the loggia the principle guilds of the time commissioned statues of their patron saints from famous Florentine artists.
The original marble and bronze statues from the facade are now displayed in the museum on the second floor. Statues include the famous Christ and Doubting Thomas by Verrocchio, who represented the guild of Merchants, Saint Peter by Donatello representing the guild of Butchers, and Saint Luke by Giambologna, who represented the guild of Magistrates and Notaries, and includes others by Nanni di Banco, and Ghiberti. A total of fourteen statues stood on the outside of the church. On the inside, and forming a square, each statue corresponds to where it would have originally stood on the facade.
Mimicking the loggia below, the beautiful, tall, vaulted ceilings and large windows of the second floor give the impression of expansive space, which is filled with the presence of these larger than life statues. However, the casual visitor is given next to nothing in the way of information. There are wall panels for each of the statues, but they simply state the name of the saint which is depicted, the year it was made, and the artist who made the artwork. Diagrams on the label show both where the statue is within the museum and where the statue would have originally stood on the facade. More information comes in the form of laminated sheets that are attached to the wall labels by chain, but they are all in Italian which is frustrating for those who don’t speak the language.
The third floor holds forty, original pietra grigia and pietra forte statues of the patron saints of the medium sized guilds in Florence during the time the Orsanmichele was completed. These would have surrounded the original entryways of the loggia. However, there is only one smaller wall text, in Italian, that explains what these statues represent and information about them. These statues also feel as though they are in limbo, creating a still, expectant atmosphere in the space. The room itself is cavernous; tall ceilings and windows make the room feel bigger than it actual is. A gorgeous view of Florence distracts visitors from the one meter tall statues along the walls.
Beautiful, and filled with objects pertinent to the Orsanmichele Church, it is a shame that the objects are simply placed with no context. With texts only in Italian, it is necessary for foreign visitors to come with a guide, which is an extra cost, or to simply admire the statues for their aesthetic appeal. It feels as if the statues are just there, simply waiting until they are moved to their permanent space. This museum does not feel as though it lives up to the title museum, rather, it seems as though these beautiful works of art are place holders until something else arrives.
Traduzione di Tania Mio Bertolo (Università degli Studi di Firenze)
Sparso e concentrato, il Museo di Orsanmichele è situato nel cuore della pittoresca Firenze. L’edificio che risale all’ottavo secolo ospitava in passato un grande mercato all’aperto. La loggia originaria prese fuoco diverso tempo fa, e la struttura visibile oggigiorno, che include il secondo ed il terzo livello, fu progettata da Arnolfio di Cambio nel ‘300. I visitatori più attenti noteranno la forte similarità del loggiato con il noto Mercato del Porcellino, edificato a pochi passi di distanza dall’Arno quando il sito di Orsanmichele fu adibito a chiesa. La moderna facciata dell’antico mercato, ultimata nel quindicesimo secolo, presenta delle nicchie attorno alla loggia per le quali le principali corporazioni del tempo commissionarono a diversi artisti fiorentini sculture dedicate ai loro Santi patroni.
Le originali sculture in marmo e bronzo della facciata sono attualmente visibili nel museo interno sito al secondo piano; tra di esse vi è il noto gruppo dell’Incredulità di San Tommaso realizzato da Verrocchio per il Tribunale della Mercanzia, il San Pietro di Donatello per l’Arte dei Beccai, il San Luca del Gianbologna per quella dei Giudici e Notai, ed altre opere scultoree di Nanni di Banco e Ghiberti, per un totale di quattordici statue situate anticamente nella facciata esterna. All’interno, allestito per ricreare una piazza, la collocazione di ognuna di esse corrisponde a quella originaria esterna.
Il bel secondo piano, che con il suo alto soffitto voltato e le grandi finestre ricorda la loggia, dà l’impressione di uno spazio dilatato colmato dalla presenza di queste sculture a grande scala. Tuttavia al visitatore non è fornita nessuna informazione: vi sono cartellini esplicativi per ciascuna statua, ma in essi sono riportati soltanto il nome del Santo raffigurato, l’anno di realizzazione e l’artista. Alcuni diagrammi spiegano le collocazioni attuali e antiche delle opere scultoree. Fogli laminati appesi con catene ai pannelli murali forniscono ulteriori informazioni, ma solo in lingua italiana, scelta che non facilita la comprensione da parte di chi non conosce questo idioma.
Il terzo piano ospita sculture di Santi patroni in pietra grigia e in pietra forte, commissionate da corporazioni fiorentine di minor statura quando Orsanimichele fu completato. Esse avrebbero dovuto circondare le originali aperture della loggia. Tuttavia vi è soltanto un piccolo testo al muro, scritto in italiano, che spiega cosa rappresentano queste statue e fornisce informazioni su di esse. Queste sculture inoltre sembrano ferme in un limbo, già create ma ancora in attesa di un loro posto nello spazio. La stanza di per sé è cavernosa, gli alti soffitti e le grandi finestre la rendono più grande di quello che in realtà è, ed una meravigliosa panoramica di Firenze distrae il visitatore dalle sculture alte un metro disposte lungo le pareti. L’edificio è bello, ed il museo è allestito con oggetti legati alla chiesa di Orsanmichele, ma è un peccato che le opere esposte non siano state contestualizzate. Poiché nei pannelli esplicativi e nelle didascalie l’unica lingua usata è l’italiano, per un visitatore straniero risulta necessario l’accompagnamento di una guida che richiede un sovrapprezzo, o arrendersi ed ammirare le opere solo per la loro bellezza esteriore. Sembra che le sculture siano lasciate lì in attesa di essere spostate in uno spazio permanente. Benchè intitolato come museo, Orsanmichele si allontana dal concetto stesso di museo: esso sembra semplicemente uno spazio che ospita momentaneamente dei lavori artistici, nell’attesa che qualcosa accada.