Museo Palazzo Davanzati
The Changing Face of Florentine Patrimony
By Marie-Claire Desjardin (Istituto Lorenzo de’ Medici)
In a city abundant with Renaissance architecture Palazzo Davanzati provides rare insight to Florence’s Medieval past. The museum offers visitors an opportunity to discover a household predating the grand palazzi found around the majority of the city center. Originally constructed for the Davizzi family in the mid 14th century, the space has since passed through many successive owners. Though threatened by radical changes in interior design, early 20th century redevelopment, and ballistic attacks during WWII, Palazzo Davanzati has survived to the present day.
The museum was originally opened to the public in 1910 by Elia Volpi, an Italian art dealer, who restored the building and used it to stage elaborate displays of his collection. The exhibitions proved to be hugely successful for his commercial ventures drawing visitors and clients from all over Europe and America. The modern permanent collection, comprised of a vast array of domestic goods ranging primarily from the 15th to 20th centuries, emulates the displays created by Volpi and his successors by combining the restored interiors with much later antique art and furnishings used as decoration.
After being acquired by the Italian state in the early 1950’s, the palazzo remained open until extensive structural restorations became necessary in the 1990’s, after which it was finally reopened to the public in 2005. The renovations included the addition of a small space in the museum’s entrance to house temporary exhibitions, and a didactic area for visitors located in the rear of the Atrium on the ground floor. The darkened room is dominated by a video screen playing a short film on loop throughout the museum’s opening hours. It describes the modifications carried out on the building and surrounding area since its construction. While the narration is engaging, the audio is only available in Italian with English subtitles limiting the audience of visitors that can enjoy this feature. The room also contains explanatory panels with historical information and photographs that elaborate the information conveyed by the film. These might be more effective in a separate room, but the overall impact of the historical displays would be comprised if they were moved into any of the refurbished spaces.
The architecture of the palazzo represents the shift from the defensive Medieval tower house to the combined commercial and domestic space in which the rising mercantile class of Florentines lived before the construction of the grand urban palaces of the later Renaissance. In the atrium one is immediately struck by the vertical orientation of the building emphasized by the open courtyard and central axis around which it is built. At first glance the ground floor may seem sparsely decorated, the public function of the space dictated its relatively austere ornamentation, but the neutral masonry is adorned with the red and white Davizzi family crest declaring their proud ownership.
After passing through the courtyard, visitors climb a narrow staircase to reach the increasingly luxurious domestic spaces on the upper floors. The first and second floors both combine communal areas and the most intimate living spaces. Each has its own sumptuously frescoed bedroom, study, great hall, and bathroom, all of which are indicative of the luxury allowed by the family’s successful commercial ventures. While brilliantly restored frescoes can be found throughout the private quarters, those decorating the nuptial bedroom of Paolo Davizzi and Lisa degli Alberti are the most evocative of the period. The painted frieze illustrates Chatelain of Vergy, a popular medieval moralizing tale of love, betrayal, death, a suitable choice to remind the couple of the dangers of extramarital affairs.
The ground and first floors can be accessed during regular opening hours. However, it is necessary to be accompanied by staff members to view the second and third floors. This can be done at no additional cost by contacting the museum prior to visiting.
Palazzo Davanzati offers visitors the chance to experience centuries of Florentine domestic life in a lush historical space. While the museum collection can at times feel sporadic in its presentation, the palazzo offers visitors the rare chance to immerse themselves in the visual display of Medieval domestic life.
Museo di Palazzo Davanzati
Le evoluzioni del patrimonio fiorentino
By Marie-Claire Desjardin (Istituto Lorenzo de’ Medici)
In una città ricca di architetture rinascimentali, Palazzo Davanzati offre una rara immagine del passato medievale di Firenze. Il museo fornisce ai visitatori l’opportunità di scoprire un’antica dimora di epoca precedente ai grandi palazzi che si trovano attorno, per lo più nel centro della città. Originariamente costruito per la famiglia Davizzi all’inizio del XIV secolo, il palazzo è da allora passato attraverso molti proprietari. Pur minacciato da cambiamenti radicali nell’arredo interno, ristrutturato all’inizio del XX secolo e bombardato durante la seconda guerra mondiale, Palazzo Davanti si è conservato fino ad oggi.
Il Museo fu originariamente aperto al pubblico nel 1910 da Elia Volpi, un commerciante d’arte italiano, che restaurò l’edificio e lo utilizzò per disporre elaborati allestimenti della sua collezione. Le esposizioni si dimostrarono essere un enorme successo per le sue imprese commerciali attirando visitatori e clienti da tutta Europa e America. L’attuale collezione permanente del museo, costituita da una vasta serie di beni domestici che spazia prevalentemente dal XV al XX secolo, riflette gli allestimenti pensati da Volpi e dai suoi successori attraverso un allestimento degli ambienti interni restaurati con molte opere e arredamenti d’antiquariato utilizzati come decorazioni.
Dopo essere stato acquistato dallo stato italiano agli inizi degli anni Cinquanta, il palazzo è rimasto aperto fino all’ampio restauro strutturale divenuto necessario negli anni Novanta, dopo il quale fu finalmente riaperto al pubblico nel 2005. Fra i rinnovamenti apportati è inclusa l’aggiunta di un piccolo spazio all’ingresso del museo per ospitare collezioni temporanee, e un’area didattica per i visitatori situata nel retro dell’atrio a piano terra.
La stanza, buia, è dominata da uno schermo che riproduce in loop un breve filmato durante l’orario di apertura del museo. Questo descrive le modifiche apportate all’edificio e all’area limitrofa sin dalla sua costruzione. Sebbene il racconto sia coinvolgente, l’audio è disponibile solo in italiano con i sottotitoli in inglese restringendo il pubblico dei visitatori che possono apprezzare questo servizio del museo. Nella stanza vi sono inoltre pannelli esplicativi con notizie e fotografie storiche che integrano le informazioni fornite dal filmato. Questi potrebbero essere di maggior efficacia in una stanza separata, ma l’effetto generale dell’esposizione storica sarebbe compromesso se fossero spostati all’interno degli spazi rinnovati.
L’architettura del palazzo rappresenta il passaggio dalle case-torri medievali di difesa alle abitazioni con compresenza di spazi commerciali e domestici nelle quali la fiorente classe mercantile di Firenze viveva prima della costruzione dei grandi palazzi urbani del tardo rinascimento.
Nell’atrio si è immediatamente colpiti dall’orientamento verticale dell’edificio evidenziato dal cortile aperto e dall’asse centrale intorno al quale il palazzo è costruito. A prima vista il piano terra può sembrare scarsamente decorato, la funzione pubblica di questo ambiente esige una decorazione piuttosto austera, ma la muratura neutra è adornata con lo stemma bianco e rosso della famiglia Davizzi che indica il loro orgoglio in quanto proprietari.
Una volta attraversato il cortile, i visitatori salgono un’angusta scalinata per giungere agli ambienti sempre più sfarzosi dei piani più alti. Sia il primo che il secondo piano uniscono le aree comuni e gli spazi domestici più intimi. Ciascuno ospita una sontuosissima camera da letto affrescata, uno studio, un salone principale, e un bagno, tutti ambienti che sono indicativi della ricchezza per il successo della famiglia nelle imprese commerciali.
Mentre gli affreschi restaurati splendidamente sono visibili nei quartieri privati, quelli che decorano la camera nuziale di Paolo Davizzi e Lisa degli Alberti si attestano come le più evocative dell’epoca. Il fregio dipinto rappresenta La Castellana di Vergi, una storia, popolare nel medioevo, che parla di amore, tradimenti, morte, una scelta appropriata a ricordare alla coppia i pericoli di legami extraconiugali.
Il piano terra e il primo piano sono accessibili regolarmente durante l’orario di apertura. Ma è necessario essere accompagnati da membri dello staff per visitare il secondo e terzo piano. Ciò può essere fatto senza costi aggiuntivi contattando il museo e informandolo in tempo per la visita.
Palazzo Davanzati offre ai visitatori la possibilità di scoprire secoli di vita quotidiana fiorentina in un lussuoso luogo storico. Mentre la collezione museale può talvolta dare la sensazione di essere sporadica nella sua presentazione, il palazzo propone ai visitatori la rara possibilità di immergersi totalmente nella vita domestica medievale.
Traduzione di Camilla Torracchi (Università di Firenze)
Photo courtesy Marie-Claire Desjardin