Matthias Corvinus and Florence. Art and Humanism in the court of the king of Hungary

By Silvia Zanella (University of Florence)

On the occasion of the Year of Italian Culture in Hungary and the Hungarian Culture in Italy, the SanMarcoMuseum hosts an exhibition centered on the figure of Matthias Corvinus, the King of Hungary at the time of Lorenzo the Magnificent, to illustrate the relationship between the two countries. The exhibit, which is open from October 10, 2013 to January 6, 2014, allows you to immerse yourself in the path of cultural consonance in the evocative setting of the Library of Michelozzo in the Convent of San Marco.

The architectural setting of the show is perfect for introducing the dominant theme: Humanism.

The parallelism of Matthias Corvinus, King of Hungary, and Lorenzo the Magnificent, Lord of Florence, are shown at the start of the exposition in mirror images: on the wall to the left of the visitor is presented with Lorenzo, while on the right wall, Matthias. The exhibition is divided into sections and each personality has similar works of art that are proof of their analogous tastes.

The space of the library of Michelozzo combined with the jaunting columns aid in subdividing the room into naves. They appear to adjust the setting particularly for a Renaissance themed exhibit. The lighting is warm and soft, and the elegant shade of the color of the carpet and panels help create a welcoming atmosphere for the visitor. Renaissance music accompanies the visitor through the journey nicely.

The exhibition is divided into several sections that which are already visually distinguishable at first glance due to the fan shaped arranged panels. The columns of the hall seem to multiply by the use of mirrors placed behind these structural elements.

The first iconographic section presents the two protagonists through captions (in Italian and English) that illustrate their domains through the presentation of works that face in the mirror.

A later section is dedicated to the birth of Humanism in Buda [Pest] that which is dedicated to Sigismund of Luxembourg, who is the predecessor of Matthias. The arrival of Pippo Spano, born in village near Florence, who becomes the Hungarian treasurer, and with this role he helped foster the cultural and commercial relationship of the two cities.

Moving into the third section, it dedicated the construction of the Castle of Buda, now destroyed, but originally built in the Renaissance style, of which some fragments are shown. Inside the castle there was a fountain and here some fragments are shown as well. The fragments of the fountain express the correspondence with the decorative motif of the marble fountain by Antonio Rossellino and Benedetto da Maiano which was in the Garden of the Palace of Lorenzo de ‘ Medici in Via Larga (the fountain today is at Palazzo Pitti and is recalled with the use of a reproduced image displayed in the exhibition). This comparison again highlights the free will of the Hungarian Kings to use Florence as a model.

Continuing to follow the course of the exhibition the focus is then captured by the square showcase which houses the marble bust of Beatrice of Aragon, wife of Matthias. The bust was made by Laurana, and because it is well lit, it stands out in the subdued shades of the room.

The visitor can inspect the contents of the libraries that the two nobles had created. Extraordinarily, they have the same titles. The texts are compared within two cases that face one another. The height of the case and the inclination of the glass allow close observation, but are not disturbed by glare.

Finally, there is a video presentation of the exhibition that explains how this project came about and illustrates the show in parts. It is subtitled in English. However, because of its location and the low audio to avoid interference with the music and is sacrificed and barely visible.

“Matthias Corvinus and Florence. Art and Humanism in the Court of the King of Hungary ” is at the same time a didactic, as well as conversational and solemn exhibit because it sheds light on a little-known cultural exchange for the general public. The color of the lighting is done well and evokes emotions and atmospheres from fifteenth-century court.

For more information visit the website: http://www.polomuseale.firenze.it/mostre/mostra.php?t=52405b70f1c3bc880e000127

 

Mattia Corvino e Firenze. Arte e Umanesimo alla corte del re d’Ungheria

In occasione dell’Anno della Cultura Italiana in Ungheria e della cultura Ungherese in Italia il Museo di San Marco ospita una mostra incentrata sulla figura di Mattia Corvino, Re d’Ungheria al tempo di Lorenzo il Magnifico, per illustrare i numerosi legami fra i due Paesi. Dal 10 ottobre 2013 al 6 gennaio 2014 è possibile immergersi in questo percorso di consonanze culturali nella suggestiva ambientazione offerta della Biblioteca di Michelozzo all’interno del Convento di San Marco.

La cornice architettonica della mostra è perfetta per introdurre il tema dominante: l’Umanesimo.

Il parallelismo tra Mattia Corvino, Re d’Ungheria, e Lorenzo il Magnifico, Signore di Firenze è mostrato, all’inizio del percorso espositivo, da un allestimento speculare: sulla parete alla sinistra del visitatore viene presentata l’immagine di Lorenzo, mentre su quella destra quella di Mattia. La mostra è divisa in sezioni e per ciascuno dei due personaggi sono esposte opere che fanno comprendere i loro comuni gusti artistici.

Lo spazio della biblioteca michelozziana con le sue colonne slanciate e la suddivisione in navate, appare particolarmente adatto all’allestimento di una mostra a tema rinascimentale. L’illuminazione, calda e soffusa, e le tonalità eleganti dei colori della moquette e dei pannelli contribuiscono a creare un’atmosfera accogliente per il visitatore.

Brani musicali di epoca rinascimentale accompagnano gradevolmente il pubblico nel corso della visita.

La mostra si sviluppa in varie sezioni facilmente individuabili già ad un primo sguardo grazie a pannelli disposti a ventaglio. Le colonne della sala sembrano moltiplicarsi grazie all’uso di specchi posti dietro di esse. 

La prima sezione, iconografica, è volta a introdurre i due protagonisti tramite didascalie (in italiano ed in inglese) che illustrano i loro domini e la presentazione di opere che si fronteggiano, in modo speculare.

Un’altra sezione è dedicata alla nascita dell’Umanesimo a Buda con Sigismondo del Lussemburgo, predecessore di Mattia, e l’arrivo di Pippo Spano, originario di un paese vicino Firenze, che divenne tesoriere ungherese e favorì le relazioni culturali e commerciali tra le due città. Ne segue una terza sulla costruzione del castello di Buda, ormai distrutto, in stile rinascimentale, di cui vengono mostrati alcuni frammenti. All’interno del castello era presente una fontana, di cui sono esposti due frammenti che mostrano delle corrispondenze coi motivi decorativi della fontana marmorea concepita da Antonio Rossellino e Benedetto da Maiano per il Palazzo Medici di Via Larga (fontana che oggi è conservata a Palazzo Pitti ed è evocata in mostra tramite una riproduzione fotografica). Questo confronto permette di sottolineare ancora una volta la volontà dei re ungheresi di prendere Firenze come modello.

Continuando a seguire il percorso della mostra, l’attenzione viene poi catturata da una teca quadrata in cui è esposto il busto marmoreo di Beatrice d’Aragona, moglie di Mattia e mecenate ella stessa, eseguito dal Laurana: questa essendo ben illuminata, risalta nell’atmosfera soffusa della sala.

Nella zona centrale una serie di codici permettono di indagare il contenuto delle biblioteche che i due Signori avevano creato e che straordinariamente mostrano gli stessi titoli. In due teche che si fronteggiano sono messi a confronto alcuni testi. L’altezza di entrambe e l’inclinazione del vetro permettono un’osservazione ravvicinata dei codici, non disturbata da fastidiosi riflessi.

Infine, dietro l’ala di un pannello posto a ventaglio, si proietta un video di presentazione della mostra in cui si illustrano le varie sezioni e si spiega come è nato il progetto. Il video è sottotitolato in inglese permettendo una fruizione anche agli stranieri. Tuttavia, a causa della sua collocazione e dell’audio tenuto basso per non interferire con la musica che già accompagna il visitatore lungo il percorso, risulta sacrificato e poco visibile.

“Mattia Corvino e Firenze. Arte e Umanesimo alla corte del re d’Ungheria” è una mostra didattica che, in modo discorsivo e solenne al tempo stesso, getta luce su uno scambio culturale poco conosciuto dal grande pubblico. Ben utilizzate sono l’illuminazione ed i colori, capaci di suscitare emozioni ed atmosfere da corte quattrocentesca.

Per maggiori informazioni consultate il sito: http://www.polomuseale.firenze.it/mostre/mostra.php?t=52405b70f1c3bc880e000127