By Chiara Lupo (University of Florence)
The show hosted in the Exhibition Hall at the Academy of Art and Design in Florence is the first one entirely dedicated to the painter, Andrea Gennari, after the artist’s death in 2011. The retrospective pays homage to the former professor of artistic anatomy at the academy, but, above all, to this extraordinary artist recognized at the national and international levels. He was a proponent of Realism and a lover of travel, the main theme that allows one to discover his passions.
The exhibit, curated by the architect, Paolo Fiori, presents twenty-seven works provided by the artist’s family and private collectors. The linear and elegant display is made up of one large room divided by panels, distinguishing between various chronological pictorial periods. The works, hung on a cream colored background, are accompanied by two labels, with the well-lit space creating a pleasant atmosphere throughout the visit.
Already at the entrance, one is introduced to the pictorial world of Andrea Gennari and is immediately faced with his works from the 80’s, such as La Lampada Rossa nella Casa del Cinari or Fork Dance, both from 1985 and both showing a taste that would soon change. The first area starts and finishes with two triangular canvases – a pair that faces one another – between which are several other small works depicting interiors and objects. Continuing on, one is drawn to the artist’s love for palms, trees and nature, all in a richly colored world with a blinding sun; while there is also darkness, like that in the night study in La Notte Finisce. In the rear are two large canvases, also from the 80’s, La Casa di Orano and Omaggio a Ferdinand Celine. The women depicted, as in a snapshot, are the main characters in scenes of life where nothing is exalted or constructed, if not daily life itself. On the left are works from after 2000, made after travels to the United States, which touch on the hyper-realistic technique, verging on the atmospheres of Hopper: bar and restaurant signs, gas pumps, and urban landscapes are the predominant subjects. During our – albeit short – journey, we also glimpse the large canvas from 2008 of an Agave, which concludes the exhibit. However, it does not end here. From the large room, one may enter a smaller area dedicated to the memory of the painter’s life. Here, photos are projected, documenting both the countries and landscapes he saw on his travels with his colleague Andrea Granchi and the years in his studio in Florence, on Via San Zanobi, with his friend and sculptor Adriano Bimbi.
An interesting and stimulating visit for a contemporary Florentine art that “exists” and needs to be promoted, just as the Exhibition Hall has done for years.
The show, with free admission, began on March 2 and will be open until the 31st of the month. Inside, catalogues are for sale.
The Exhibition Hall of the Academy of Art and Design is located on Via Ricasoli, 68. The show is open from Tuesday to Saturday, 9 am to 1 pm and in the afternoon from 5 pm to 7 pm, and on Sunday from 10 am to 1 pm.
Andrea Gennari: dipinti alla Sala delle Esposizioni dell’Accademia delle Arti del Disegno
di Chiara Lupo (Università di Firenze)
Quella ospitata all’interno della Sala delle Esposizioni presso l’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze è la prima mostra interamente dedicata al pittore Andrea Gennari dopo la scomparsa dell’artista, avvenuta nel 2011. Si tratta di una retrospettiva che vuole rendere omaggio, oltre che all’ex docente di Anatomia Artistica di questa stessa accademia fiorentina, soprattutto a un pittore straordinario, presente a livello nazionale e internazionale, portatore di un gusto realista e grande amatore del viaggio che, proprio all’interno di questa mostra, è il fil rouge che ci porta a scoprire le sue passioni.
La mostra, curata dall’architetto Paolo Fiori, si sviluppa attraverso una rassegna di ventisei opere appartenenti alla famiglia del pittore e a collezionisti privati. Il percorso, molto lineare e dall’allestimento elegante, è costituito da un’unica grande sala divisa da pannelli per differenziare i vari periodi pittorici dal punto di vista cronologico. Le opere, esposte su tenui sfondi color crema, sono corredate dai dovuti cartellini e da un’illuminazione ben distribuita che agevola la fruizione e accompagna dolcemente durante tutta la visita.
Già dall’ingresso si è introdotti nel mondo pittorico di Andrea Gennari, subito coinvolti dai lavori degli anni Ottanta come La lampada rossa nella casa del Cinari o Fork Dance, entrambe del 1985 ed entrambe portatrici di un gusto che sarà destinato a cambiare. Il primo segmento espositivo ha inizio e si conclude con due tele triangolari che si fanno da pendant una di fronte all’altra e tra le quali sono collocate opere di modeste dimensioni raffiguranti interni e oggetti.
Proseguendo, si rimane affascinati dall’amore verso le palme, gli alberi, la natura, in un mondo ricco di colori, di un sole accecante, ma anche di buio, come lo studio dei notturni in La notte finisce. Sullo sfondo predominano due tele di grandi dimensioni, sempre degli anni Ottanta, La casa di Orano e Omaggio a Ferdinand Céline, nelle quali i personaggi femminili rappresentati, come in una istantanea, fanno da protagonisti in una scena di vita vissuta in cui nulla viene esaltato o costruito se non la normale quotidianità. Continuando il percorso verso sinistra, ecco comparire le opere successive al 2000, realizzate a seguito di alcuni soggiorni negli Stati Uniti e che sfiorano la tecnica iperrealista, avvicinandosi a certe atmosfere hopperiane: insegne di bar e ristoranti, pompe di benzina e paesaggi urbani sono i soggetti prediletti. Durante questo nostro, seppur breve, viaggio si scorge inoltre la grande tela del 2008 rappresentante un’Agave con la quale si conclude la mostra. Ma in realtà non finisce qui. Dalla sala grande si accede a un altro ambiente più piccolo, dedicato al ricordo di alcuni momenti della vita del pittore, dove vengono proiettate le foto-documento che testimoniano i paesaggi da lui visti durante i suoi viaggi con il collega Andrea Granchi e gli anni passati all’interno del suo studio a Firenze, in via San Zanobi, con l’amico scultore Adriano Bimbi.
Un itinerario interessante e stimolante per un’arte contemporanea fiorentina che “esiste” e che ha bisogno di essere promossa, come la Sala delle Esposizioni, del resto, fa da anni.
L’esposizione, a ingresso gratuito, è stata inaugurata il 2 marzo e resterà aperta fino al 31 dello stesso mese. All’interno è possibile acquistare il catalogo.
La Sala delle Esposizioni dell’Accademia delle belle arti del disegno si trova in via Ricasoli 68. La mostra è aperta dal martedì al sabato dalle ore 9:00 alle ore 13:00 e dalle ore 17:00 alle 19:00; domenica dalle 10:00 alle 13:00.