Di Maria Maddalena Grossi (Università degli studi di Firenze)
Il 2015 è stato in qualche modo l’anno di Firenze. Ovvero l’anno in cui hanno ricorso i 150 anni da quando Firenze fu proclamata capitale d’Italia dopo Torino (1864-1871). Per l’occasione Palazzo Pitti ha dato una “spolverata” agli appartamenti reali della Palazzina della Meridiana e della Duchessa D’Aosta riallestendo i doni che il Re Vittorio Emanuele II fece alla città di Firenze nel breve soggiorno in città. La mostra si estende in delle sale che normalmente sono chiuse al pubblico e che per l’evento hanno piacevolmente subito un operazione di restauro di alcuni oggetti (come le sete da parati, le cornici e alcuni mobili) e di adeguamento impiantistico.
Il Re Vittorio Emanuele II arrivò a Firenze il 3 febbraio 1865, ma non era la prima volta perché già in occasione della prima Esposizione della Nazione italiana del 1861 il Re si era diretto a Firenze mosso dall’interesse verso le arti decorative e dalle novità destinate alla decorazione degli ambienti. All’interno delle sale è infatti possibile ammirare molti degli oggetti che il Re acquisto all’Esposizione e lasciò poi alla città.
All’ingresso della mostra ci accoglie una statua in marmo di Giuseppe Lazzerini che personifica la Flora che offre a Vittorio Emanuele una ghirlanda di fiori da parte della città, di cui si espone una pianta topografica del 1865. Nella prima sala incontriamo una serie di opere con l’immagine del Re e della sua sposa, Maria Adelaide, che culminano nel dipinto di Enrico Fanfani con l’Arrivo di Re Vittorio a Firenze in Piazza della Signoria. Nella sala del Fiorino, dove prosegue la mostra, troviamo monumentali tele commissionate dal sovrano ai giovani talenti dell’Accademia (Pietro Saltini, Giuseppe Ciaranfi, Francesco Vinea, Egisto Sarri, Raffaello Sorbi e Federico Andreotti).
Partendo quindi da queste importanti commissioni che rimandano al grande salon di memoria francese, la mostra si estende e prende corpo nelle sale della Palazzina della Meridiana, oggi sede del Costume, dove si segnalano tutte quelle opere d’arte, manufatti e arredi che il Re acquistò nel corso delle sue visite come acquirente alla Prima Esposizione Nazionale del 1861.
Tali opere non hanno mai lasciato la loro postazione, l’allestimento infatti è quello originale che è testimone del percorso scenografico realizzato attraverso le scelte di Vittorio Emanuele. Tra gli arredi si segnalano anche i doni che il Re fece alle istituzioni museali della città, come reperti scientifici degli organi umani, un uccello imbalsamato e altri arredi in ferro battuto che in genere si trovavano a villa La Petraia.
Il percorso prosegue dando risalto alle figure femminili di casa Savoia: negli appartamenti della Duchessa D’Aosta sono esposte le presenze scolpite di Margherita di Savoia e delle figlie del Re; sono ambienti declinati al femminile e perciò arredati con oggetti d’uso, ventagli, vestaglie, tazze da colazione su mobili intarsiati e vecchie fotografie.
Una mostra che permette di far rivivere quel periodo storico breve, si tratta di sei anni, ma eccezionale per la città di Firenze che divenne ancora una volta centro della Nazione, quindi unica per il tema trattato, ma anche per l’opportunità di ammirare degli ambienti della Reggia medicea normalmente non visitabili.
Translation by Bethany Hucks (Istituto Lorenzo de’ Medici)
2015 was in many ways the year of Florence. This year was the 150th anniversary of when Florence was proclaimed the capital of Italy, after Turin (1864-1871). For the occasion, the Pitti Palace has given a ‘dusting’ to the royal apartments of the Meridiana Palace and the Duchess d’Aosta, staging the gifts that King Victor Emanuel II made to the city of Florence during his brief sojourn in the city. The exhibition takes place in some rooms that are normally closed to the public and which, for the event, have been lucky enough to have some restoration done on some of their objects (such as the silk wallpaper, the cornices, and some furniture) and some engineering upgrades.
King Victor Emanuel II arrived in Florence February 3, 1865 but it was not his first trip, because for the first Italian National Exposition in 1861 the king had visited Florence moved by his interest in the decorative arts and the novelty of seeing the way the rooms were decorated. In fact, inside the rooms visitors can admire many of the objects that the King acquired at the Exposition and left in the city.
At the entrance to the exhibition, viewers are greeted by a marble statue by Giuseppe Lazzerini that personifies a florist that offers Victor Emmanuel a garland of flowers from the city, which forms a topographical map from 1865. In the first room we encounter a series of works with images of the King of his wife, Maria Adelaide, which culminate in Enrico Fanfani’s panting The Arrival of King Victor in Florence at Piazza della Signoria. Following the visitor route to the Fiorino room, we find monumental paintings by young talent from the Academy of Art commissioned by the King (Peter Saltini, Giuseppe Ciaranfi, Francis Vineo, Egisto Sarri, Rafael Sorbi, and Frederick Andreotti).
Leaving hence these important commissioned works that are located in the great hall dedicated to the memory of the French, the exhibition continues and takes shape in the rooms of the Meridiana Palace. Today this is the seat of the Costume Gallery, where all of the works of art – handicrafts and furniture – that the King acquired during his visit as a buyer during the First National Exhibition in 186 are located.
These works have never been moved from their original location; the furniture arrangement is in fact still the original placement that is a testimony to the scenic route arranged through the choices of Victor Emanuel. Amongst the furnishings are also the gifts that the King made to the museum institutions of the city, including some human organs, a mummified bird, and objects in wrought iron that can be found at Villa La Petraia.
The visitor path continues, arriving at a display of feminine figures from the House of Savoy, in the apartments of the Duchess D’Aosta where works sculpted by Margaret of Savoy and the children of the King. They are environments intended for use by women, therefore they are furnished with objects intended for everyday use such as fans, dressing gowns, and breakfast teacups amongst inlaid furniture and old photographs.