by Mackenzie Constantinou (Lorenzo de’ Medici)
The current temporary exhibition at Museo Ferragamo, The Palace and the City, displays the history of the palace throughout time. The theme that is evident throughout the exhibition is turning back time, which is conveyed by a floor to ceiling clock that is spinning counterclockwise. This object is located right next to the ticket counter, so it is the first and last work the public sees when entering and exiting the exhibition. Throughout the visitor’s journey the public will explore the history of the palace chronologically.
The visitor is presented with a quote from Salvatore Ferragamo detailing his journey back to Florence, which grounds the exhibition’s connection with the city and the past. The first room is the only part of the exhibition which is dedicated to Salvatore Ferragamo and the company’s works. The Museo Ferragamo archive holds numerous sketchbooks filled with drawings of Ferragamo’s shoes. A portion of these sketches are digitalized and placed on tablets on the wall so visitors can zoom, flip, and pan their way through Ferragamo’s creations. On this same wall there are past Italian advertisements for his shoes. The perpendicular wall displays dozens of shoes in various colors and styles, which are curated chronologically with the years listed above that range from 1955-1968. This display presents these shoes as a work of art and as a historic artifact that are necessary to preserve and house within a museum. These shoes no longer serve their utilitarian purpose, rather they are marveled for their aesthetic quality. This display symbolizes the opinion of this institution, which is that Ferragamo shoes are much more than a commodity but rather they are something to be revered, similar to the other artifacts and works or art that are displayed in the subsequent rooms. Can these shoes be held to the same level of importance as these other works? The Museo Ferragamo believes so.
The subsequent rooms display the history of the Spini family and then the seventeenth century renovations to the palace. The next room is dedicated to Dante and Beatrice. Henry Holiday depicts Florence in his paintingDante and Beatrice c. 1880, which is located on the Santa Trinta Bridge at the corner of Palazzo Spini Feroni. Ferragamo decided to move his company to this specific palazzo because of this painting. The room incorporates digital reproductions of the preliminary sketches and the final completed painting. The images are projected on a canvas with a large golden frame, which is set on an easel. Next to which thereis a painter’s stool with brushes, in order to create an illusion that these sketches are presently being created and to further transport the public back in time.
The next room displays the numerous offices, clubs and cultural institutions as well as the Hôtel d’Europe, which were housed at different moments in the nineteenth century. Continuing, the visitor reaches the video instillation24h which shows a time-lapse of internal and external life present today within the palace. It is strange that there are no chairs to sit inside of this particular room, which creates an environment where the public does not want to linger. Therefore the visitors are not watching the film in its entirety, rather only a glimpse then continuing on.
The following room depicts the Gabinetto Vieusseux which was housed at the Palazzo Spini Feroni (1873-1898). This exhibit only displays a few manuscripts, but it does include several dozen digitized books which the public can peruse. When entering the room, the visitors are immursed into the environment of the library as there is a recording, in English, of a man reading letters which are presumably from the Gabinetto Vieusseux.
The last room is dedicated to the Luigi Bellini Gallery, which was briefly housed in the palazzo. The room is filled with modern art, though it is not indicated that every one of these works was part of the Luigi Bellini Gallery, or if they are simply similar to the style of art that would have been present.
The exhibit does a wonderful job at explain its theme and mission to the public by including detailed wall text in each room and panels for every object that are in both Italian and English. Though the reasons for each thematic choice within the rooms is clear, because of that topic’s influence on the palazzo, the provenance of the objects presented in the rooms is not clear. It is left to the visitors to presume that the works displayed were previously displayed in the palazzo, as these objects could simply be aesthetically similar. Furthermore, the museum’s lack of benches throughout the entire exhibition makes it difficult to linger and appreciate the displays, which is an exceeding problem when attempting to view the film installation. For more information visit the website: http://www.ferragamo.com/museo/it/ita/mostre/
Un palazzo e la città
L’attuale mostra temporanea presso il Museo Ferragamo, Il Palazzo e la città, mette in scena la storia del palazzo nel tempo.
Il tema, evidente lungo tutta la mostra, è quello di tornare indietro nel tempo e viene suggerito da un grande orologio a parete che gira in senso antiorario. Questo si trova proprio accanto alla biglietteria, quindi è sia il primo che l’ultimo elemento che il pubblico vede entrando ed uscendo dalla mostra.
Durante tutto il percorso espositivo il visitatore esplora la storia del palazzo seguendo un criterio cronologico. Il pubblico è accolto da una citazione di Salvatore Ferragamo che racconta il suo viaggio di ritorno a Firenze, che fa da fondo al legame della mostra con la città ed il passato.
La prima stanza è l’unica parte della mostra dedicata a Salvatore Ferragamo e alle creazioni dell’azienda. L’archivio del Museo Ferragamo conserva numerosi quaderni pieni di disegni di scarpe di Ferragamo. Una parte di questi schizzi sono digitalizzati e collocati su schermi a parete così che i visitatori possano ingrandire, capovolgere, e creare il loro percorso attraverso le creazioni di Ferragamo.
Su questo stesso muro ci sono vecchie pubblicità italiane di le scarpe. La parete mostra decine di scarpe, in vari colori e stili, che sono disposte cronologicamente seguendo gli anni che vanno dal 1955 al 1968. Questa disposizione presenta le scarpe come un’opera d’arte e come un manufatto storico da preservare all’interno di un museo. Le calzature non servono più per il loro scopo utilitario ma anzi stupiscono per la loro qualità estetica. Tale disposizione simboleggia l’idea dell’ istituzione, cioè che le creazioni di Ferragamo siano molto più di una merce, ma piuttosto qualcosa da venerare come gli altri manufatti e opere d’arte o che sono esposte nelle sale successive.
Queste scarpe possono essere considerate allo stesso livello delle altre opere esposte? Il Museo Ferragamo crede di sì.
Le sale successive mostrano la storia della famiglia Spini e poi i lavori di ristrutturazione del Seicento nel palazzo.
La stanza seguente è dedicata a Dante e Beatrice. Henry Holiday ritrae Firenze nella sua pittura Dante e Beatrice (1880 ca), dipinto ambientato sul ponte di Santa Trinta, all’angolo di Palazzo Spini Feroni. Ferragamo decise di spostare la sua azienda proprio in questo palazzo ispirato da quest’opera. Nella sala sono esposte riproduzioni digitali dei disegni preliminari e il dipinto finale. Le immagini sono proiettate su una tela con una grande cornice dorata che si trova su un cavalletto, a fianco c’è uno sgabello da pittore con i pennelli, in modo da creare l’illusione che questi schizzi siano attualmente in fase di creazione così da trasportare ulteriormente il pubblico indietro nel tempo.
La stanza successiva mostra i numerosi uffici, circoli e istituzioni culturali, nonché il Hôtel d’Europe, che il palazzo ospitò in momenti diversi nel XIX secolo.
Proseguendo, il visitatore raggiunge la video instillazione 24h che mostra una time-lap di vita presente all’interno e all’esterno del palazzo. É strano che non ci siano sedute all’interno di questa particolare stanza, poiché si crea un ambiente in cui il pubblico non vuole soffermarsi. Pertanto i visitatori non stanno a guardare il film nella sua interezza, ma ne prendono piuttosto un assaggio per poi proseguire.
La seguente stanza riproduce il Gabinetto Vieusseux che venne ospitato a Palazzo Spini Feroni (1873-1898). In questo ambiente sono esposti solo alcuni manoscritti, ma sono esposte anche diverse decine di libri digitalizzati che il pubblico può sfogliare.
Entrando nella stanza, i visitatori sono immersi nell’ambiente della biblioteca in quanto vi è una registrazione, in inglese, di un uomo che legge le lettere che sono presumibilmente dal Gabinetto Vieusseux.
L’ultima sala è dedicata alla Galleria Luigi Bellini, che è stata per breve tempo ospitata nel palazzo. La stanza è piena di opere d’arte moderna ma non è chiaro se ognuna di queste sia appartenuta alla Galleria Luigi Bellini, o sia semplicemente simile allo stile di quelle che ci furono.
La mostra fa un ottimo lavoro nel spiegare il suo tema e la missione al pubblico, inserendo dettagliati testi al muro in ogni sala e didascalie per ogni oggetto esposto sia in italiano che in inglese. Anche se le ragioni di ogni scelta tematica all’interno delle sale sono chiare, a causa dell’influenza di quel tema sul palazzo, la provenienza degli oggetti presentati nelle stanze non è chiara. I visitatori restano con il dubbio che gli oggetti esposti siano stati davvero presenti nel palazzo oppure siano semplicemente esteticamente simili. Inoltre, la mancanza di sedute rende difficile soffermarsi e apprezzare le opere, soprattutto quando si tenta di guardare l’installazione video.
Per maggiori informazioni visitare il sito: http://www.ferragamo.com/museo/it/ita/mostre/