By Chelisse Perry (LdM Institute)
The Alinari Museum opened to the public in 2006, and houses a permanent collection pertaining to the history of photography in Florence and greater Italy. The museum contains over five million photographs. They are spread between the permanent collection and the archives. The museum situated in Piazza Santa Maria Novella, organizes tactile and ‘touch tours’ for the blind and visually impaired. In the foyer of the museum, on a small platform there are two tactile maps of the layout of the museum, meant for the blind to feel before entering into the exhibition. The visitors then pass through the first room, which is always used for temporary exhibitions. However, the temporary exhibits do not accommodate the blind. In order to move through the museum safely, the walls are lined with thin metal handrails, meant to guide the visually impaired through the rooms. Along the floor accompanying the handrails are grip tape strips that also guide the blind along their tour.
After moving through the temporary exhibit, the visitors enter the chronologically organized permanent collection. Spotlights dramatically illuminate photographs in glass cases while the room remains dark. The room begins with the oldest form of photography and gradually progresses into more recent ffilm technologies. The tactile images that accompany the silver-plating technique (the oldest form of photography) are arranged with a text panel written in Italian that is then overlaid with a clear braille cover. To the right of the text are panels representing the layers of the image. In the case of portraiture, a mold of the frame is created and then a relief of the figure is placed adjacently. The description of the image in braille is there to aid the blind visitor in understanding what they are experiencing.
Further through the exhibit, tactile examples begin to change. They include a portrait of a man with a long beard, and the tactile example incorporates an enlarged version with a woolen beard. Texture, in this case, is very important for the blind visitor to understand what is on display. They can make correlations between the materials used in the tactile reliefs and what is in the actual photograph. A rocky Egyptian terrain is also transformed into a tactile representation using sands and rocks, which helps create a three-dimensional relief of the landscape. Other interesting examples include a cloud covered geometrical landscape in sharp bright colors represented in cotton and felt, and a still life photograph of a large leafed plant, and the bust of Peggy Guggenheim. As the visitors move through the two permanent exhibition rooms, they periodically experience a tactile image, an attempt at allowing someone to see with their hands. Since photography is a visual art by transforming it into a tactile medium allows the visually imparted to experience it.
A third permanent exhibition room holds negative images from large format cameras and medium format cameras. The images are displayed in a dark room and are backlit, allowing light to pass through the thin areas of the film, illuminating them in negative form. At the end of the negatives room is a short video on the history of photography in Italy. The museum represents Italian photography in two ways: first, through the Italian photographer and, secondly, through Italian subject matter. The museum, although small, is a gem and a delight for the visually impaired.
For purchase in the bookstore is a printed copy of the permanent collection catalogue in English braille and Italian braille, which includes smaller tactile images that accompany the text.
For more information visit the website:
http://www.mnaf.it
Museo Nazionale della fotografia Alinari: il museo tattile
Chelisse Perry (LdM institute)
Il Museo Alinari, aperto al pubblico nel 2006, ospita una collezione che ripercorre la storia della fotografia a Firenze e nel resto d’Italia. Esso possiede più di cinque milioni di fotografie, suddivise tra la collezione permanente esposta al museo, e un vasto archivio.
Il museo, situato in Piazza Santa Maria Novella, offre percorsi tattili per persone non vedenti. Appena entrati nel foyer del museo, dove sono sistemati un piccolo bookshop e la biglietteria, troviamo un oggetto molto interessante: su una piccola piattaforma sono presenti due mappe tattili che preparano i visitatori non vedenti al percorso del museo. L’ambiente successivo ospita invece le mostre temporanee; queste ultime non prevedono facilitazioni per i visitatori con disabilità visiva che invece possono muoversi con sicurezza all’interno delle restanti sale grazie ai corrimano che fiancheggiano le pareti del museo e alla presenza sul pavimento di nastri adesivi antiscivolo.
Dopo aver oltrepassato la sala dedicata alle mostre temporanee, si accede ad una sala poco illuminata, dove le fotografie sono esposte secondo un criterio cronologico; la poca luce serve ad enfatizzare ogni immagine disposta all’interno di una vetrina illuminata da un solo faretto, creando un’atmosfera adatta alla concentrazione. Il percorso della sala comincia con i più antichi esempi di fotografia per progredire gradualmente fino alle più recenti fotografie su pellicola.
Le forme tattili che accompagnano le lastre fotografiche in argento (le fotografie più antiche) sono disposte accanto a pannelli esplicativi scritti in italiano e braille. Tali forme rappresentano le varie parti di cui sono composte le fotografie: nel caso dei ritratti si è creata una copia della cornice e un rilievo della persona ritratta. Una descrizione dell’immagine, in braille, aiuta i visitatori non vedenti a capire cosa stanno toccando.
Inoltrandosi nel percorso museale, gli esempi tattili cambiano così che ci si può imbattere, ad esempio, nel ritratto di un uomo con una lunga barba, la cui immagine è stata ricreata attraverso un ingrandimento e con l’aggiunta di una barba di lana. La consistenza dei materiali, in questo caso è molto importante per le persone non vedenti che così riescono a capire cosa è esposto.
Anche un paesaggio roccioso egiziano è stato trasformato in un rilievo tattile, utilizzando sabbia e roccia, materiali che aiutano a ricreare un’immagine tridimensionale del paesaggio.
Altri interessanti esempi riguardano un paesaggio geometrico con delle nuvole, dai coloro brillanti, riprodotto utilizzando feltro e cotone; una natura morta che raffigura una pianta dalle grandi foglie e un busto di Peggy Guggenheim.
Il visitatore non vedente, muovendosi all’interno delle due sale della collezione permanente, ha continuamente la possibilità di “toccare” un’immagine; un tentativo che permette di vedere le immagini utilizzando il tatto al posto della vista.
Una terza sala espone negativi di diverse grandezze, in base ai diversi tipi di macchina fotografica utilizzati. Questi sono ospitati all’interno di una sala buia e illuminati da dietro in modo che la luce possa passare attraverso la pellicola e far risaltare le parti in negativo. In fondo a questa terza sala viene proiettato un breve video che si può vedere stando comodamente seduti, riguardante la storia della fotografia in Toscana e nel resto d’Italia; sono previste alcune sedute.
Presso il bookstore è possibile acquistare il catalogo del museo in braille, sia in inglese che in italiano, anche all’interno di questo vi sono riprodotte delle immagini tattili che accompagnano il testo.
Per maggiori informazioni visitare il sito http://www.mnaf.it/